
Faith XLVII è una street artist che vive in Sudafrica, a Città del Capo, e si batte per i diritti umani e le questioni sociali, in particolar modo africane. Attraverso vernici spray, pitture a olio, fotografie e collage, trasforma muri, soprattutto di spazi abbandonati, in luoghi artistici, che costringono il passante a momenti di riflessione, a prese di coscienza sulla complessità della realtà urbana circostante. L’artista ha esposto in diversi Stati, dalla Francia alla Svezia, dall’Australia agli Stati Uniti, fino all’Europa, Italia compresa. A San Benedetto del Tronto ha dipinto un murales intitolato Mysterium Cosmographicum, che immortala una giovane ragazza a fianco della quale troviamo la scritta «Vivimi»: un invito alla partecipazione sociale e individuale, all’attaccamento all’esistenza in senso ampio e responsabile.
Un mondo naturale popolato da zebre, tigri, cavalli, ma anche da piante e fiori, ridisegna e rivitalizza zone periferiche, sottolineando l’importanza del rispetto di una natura sempre più soffocata. Nei suoi murales, grande importanza è data al femminile, come si può vedere nell’opera dipinta a Miami e intitolata Multum in parvo, per il progetto «Women On The Walls», presso il Wynwood Walls, in cui possiamo osservare una giovane ragazza, rappresentata in toni di grigio, inginocchiata in posizione di preghiera, con un rosario musulmano in mano.
Il tema sembra proprio essere la ricerca di spiritualità in un mondo urbanizzato e desertico. Il volto della ragazza è nascosto dalle sue stesse braccia, che sono rappresentate distese, slanciate verso un’infinita profondità. Questo aspetto è creato attraverso delle linee che generano un’immaginaria strada, color terra, e che vanno verso l’alto, spingendo l’occhio dello spettatore oltre al muro stesso del palazzo su cui è rappresentato il murales. Le mani, che tengono in mano il rosario, sono dischiuse, quasi ad accogliere quell’alito di vento che può rassicurare, confortare, animare, rispetto all’aridità del cemento della città. Ma, sebbene la ragazza sia china, in attesa, la grazia su di lei sembra già essere presente, come mostrano i riflessi di una luce che rischiara le mani, il capo e le gambe. La luce è già presente, e risplende su quel corpo umile e semplice.