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Cultura e società

Miti a bassa intensità

Crisi della narrazione e narrazione della crisi

Giovanni Cucci

21 Novembre 2020

Quaderno 4090

(iStock.com/Alexey Emelyanov)

Il contesto dell’articolo. Secondo l’ipotesi del celebre libro di Jean-François Lyotard, La condizione postmoderna, la caratteristica dell’epoca attuale sarebbe da individuare nell’assenza di mitologie globali, di grandi narrazioni complessive.

Perché l’articolo è importante?

L’articolo nota però che le narrazioni non sono con questo scomparse: esse si sono «desacralizzate», hanno perso l’aura di assolutezza capace di spiegare le azioni di ogni tempo. Al loro posto sono subentrati i co­siddetti «miti a bassa intensità», per riprendere il titolo di un recente saggio dedicato al tema.

I miti a bassa intensità non hanno più a che fare con il sacro e l’eterno: sono infatti ambientati nella vita ordinaria, non presentano valori particolari e i loro personaggi non sono differenti dagli umani. Il motivo per cui anch’essi vengono denominati «miti» è perché si occupano delle problematiche fondamentali della vita: l’universo e le sue civiltà (la «fantascienza»), la dimensione magica (fantasy), la morte priva di sacralità (le molteplici narrazioni di zombi e vampiri), la violenza (le serie Tv sui delitti seriali), epidemie e disastri ambientali. Ciò che accomuna queste narrazioni è il tono apocalittico.

Nell’articolo se ne considerano le caratteristiche principali e le ricadute nella vita culturale sociale e politica, mostrando però come in fondo queste narrazioni reclamino la presenza di una intensità «alta» come unico rimedio possibile al genere apocalittico che le accomuna. Nelle problematiche presentate, infatti, c’è una nostalgia di pienezza che non può essere disattesa. La richiesta di una «superiore intensità» all’origine delle narrazioni di ogni tempo, è non a caso anche uno dei fili conduttori dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco: «Che tipo di mondo desideriamo tra­smettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?».

Quali sono le domande che l’articolo affronta?

  • Cosa si intende con miti «a bassa intensità»? E perché servono oggi narrazioni «ad alta intensità»?
  • Che differenza c’è tra mito e storytelling?

***

LOW INTENSITY MYTHS. The crisis of the narrative and narration of the crisis

According to the hypothesis of the famous book by Jean-François Lyotard, The Postmodern Condition, a characteristic of the current era would be the absence of global mythologies. However, myths have not disappeared from the post-modern imagination, they have rather been desacralized (they have become «low intensity myths»), deprived of the aura of absoluteness which is capable of explaining the actions persistent over time. These low intensity myths are in fact set in ordinary life, have no particular values, and their characters are no different from humans. In this article the main characteristics and repercussions in social and political life of these «low intensity myths» are considered, while showing how the presence of  «high» intensity is claimed by these narratives as the only possible remedy to the apocalyptic genre that unites them.

Non è disponibile la versione digitale di questo articolo, è possibile leggerlo solo nella versione cartacea o e-book


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Miti a bassa intensità

Giovanni Cucci

Scrittore de La Civiltà Cattolica.


21 Novembre 2020

Quaderno 4090

  • pag. 340 - 348
  • Anno 2020
  • Volume IV

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Mito Narrazione

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