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Il contesto dell’articolo. Il 27 agosto si ricorda il 250° anniversario della nascita di Friedrich Hegel. Sul grande filosofo ci sono opinioni divergenti, sin dalla prima generazione dei suoi allievi. Essi si divisero in coloro che consideravano la filosofia del maestro compatibile con gli insegnamenti del cristianesimo («destra») e altri che, nel nome di Hegel, chiedevano il superamento della fede religiosa («sinistra»). Da allora poco è cambiato in questa costellazione.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo premette che, a differenza di altri filosofi accademici contemporanei, Hegel difficilmente avrebbe potuto essere accusato di non sapere di che cosa stesse parlando, quando discuteva di religione. Da qui prende le mosse per ricordare alcuni capisaldi della filosofia hegeliana della religione, e discutere l’impatto del pensiero hegeliano sulla teologia. Dagli anni accademici a Tubinga, dove condivise la camera con Hölderlin e Schelling, fino alle ultime lezioni tenute all’Università di Berlino, Hegel si interessò della religione cristiana. Dopo che per oltre un secolo era prevalsa l’opinione che Hegel non si fosse più occupato di religione dopo il suo esame teologico finale, la situazione si capovolse nel 1907 con la pubblicazione di alcuni manoscritti giovanili a cui è stato dato il titolo – sebbene fuorviante – di Scritti teologici giovanili.
Esaminando i suoi studi approfonditi su Gesù e sul cristianesimo, l’articolo evidenzia come per Hegel il mistero dell’incarnazione comporti accezioni quasi paradossali del divino. Inoltre, egli adotta il termine «spirito» per congiungere la natura di Dio con quella dell’uomo, il singolo con la comunità, il regno dei cieli presente nel mondo con quello a venire.
Una volta, mezzo secolo fa, Karl Rahner ha suggerito che l’apprendere qualcosa da Hegel sarebbe veramente sconveniente per un teologo. Eppure, la teologia non dovrebbe più temerlo.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Hegel ruppe soprattutto con la teologia? O si oppose soltanto a qualsiasi forma di teologia che rende la rinuncia a un giudizio ragionevole la base della credenza religiosa?
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HEGEL AND THEOLOGY
Recalling certain cornerstones of Hegelian philosophy of religion, this article discusses the impact of Hegelian thought on theology. From his academic years in Tübingen, where he shared a room with Hölderlin and Schelling, to his last lectures at the University of Berlin, Hegel became interested in the Christian religion. He pointed out how the mystery of the Incarnation involves paradoxical meanings of the divine. Furthermore, he uses the term “spirit” to connect the nature of God with that of man, the individual with the community, the kingdom of heaven present in the world with that to come.