
L’elemento ironico nella letteratura, talvolta accompagnato da quello umoristico, è una modalità dello sguardo che anche la tradizione spirituale cristiana ben conosce e propone, in quanto esercizio di libertà. Come apparirebbe davvero la vita se solo la si rileggesse, per un attimo, dal punto di vista del comico, o persino del ridicolo? E le leggi della fisica, a differenza di quelle che guidano la storia, sono davvero infallibili?
A queste domande prova a rispondere Ermanno Cavazzoni con la sua ultima opera, Manualetto per la prossima vita (Macerata, Quodlibet, 2024), un divertente itinerario narrativo e meta-narrativo, che con leggerezza scompone le illusioni e le pretese conoscitive elaborate dal genere umano nel corso della sua millenaria presenza sulla Terra. Allo stesso tempo, questo «piccolo manuale» vuol essere una divertente antologia di ricette esistenziali che potrebbero aiutare nell’eventualità di un ritorno in questo mondo.
Nei sei episodi che compongono ciascuno dei sette capitoli (l’ottavo e ultimo capitolo coincide con i ringraziamenti) Cavazzoni ripercorre i principali casi dell’esperienza umana – dalle grandi domande di senso alle traversie di ogni giorno –, ribaltandone premesse e conclusioni. Ciascun titolo, poi, ha la forma di una sentenza dal tono brillante, che consente al lettore di assumere il ribaltamento di prospettiva come un esercizio personale di rilettura e di riflessione.
Ne è un esempio l’episodio intitolato «Il pressappoco per noi umani è un vantaggio», in cui sono le coordinate spaziali, e simboliche, dell’esistenza a essere messe in questione: «E la stella Polare? indica il nord; sì, lo indica ma pressappoco. La bussola? anche lei il nord lo indica ma un po’ spostato di alcuni gradi, cioè pressappoco. Ma non è lo stesso pressappoco della stella Polare, perché anche i pressappochi, come si può constatare, sono pressappoco, cioè non coincidono, ognuno è sbagliato in modo diverso, di poco, ma è sempre un circa».
Cavazzoni ci regala un pezzo di narrativa nel quale rilettura e riscrittura, due operazioni diverse ma complementari, si sovrappongono fino a coincidere. Con Manualetto per la prossima vita egli dimostra anche ai più scettici che con i «se» e con i «ma» certamente non si cancellano gli errori della storia, e tuttavia testimonia che proprio la letteratura e l’ironia ci aiutano a immaginare un mondo diverso e ci incoraggiano a costruirne uno migliore.