
I «Figli della storia» è l’ultimo singolo del cantautore Nicola Pomponi, in arte Setak, vincitore dell’ultima edizione della targa Tenco 2024, nella sezione «Miglior Album in dialetto» con l’album Assamanù (Odradek Records, 2024). Quest’ultimo lavoro musicale fa parte di una trilogia che vede il cantautore abruzzese narrare e riflettere su tre tappe della vita: l’infanzia, espressa dalle canzoni di «Blusanza» (2019); l’adolescenza con «Alestalé» (2021); e la maturità con «Assamanù».
Il cantautore introduce così la canzone «Figli della storia»: «Ho immaginato di parlare con una persona anziana fianco a fianco, di farmi raccontare la storia, i ricordi, il passato. Questa persona rappresenta per me la storia e io le prometto che non la dimenticherò mai. L’importanza della storia e della memoria che spesso, oltre a dimenticare, non consideriamo e che sono la base su cui costruire il futuro. La sensibilità di Simone Cristicchi [ospite all’interno della canzone] ha aggiunto ulteriore emotività al pezzo».
Il video, girato in bianco e nero con la regia di Giuseppe La Rosa, si apre con una serie di immagini di una casa il cui garage è colmo di oggetti di un tempo passato, ammassati, che ricordano come il tempo sia un accumulo di storie e di ricordi, come anche mostrano i primi piani sulle fotografie d’epoca all’interno della casa, che ritraggono i familiari.
Setak canta: Siamo figli della storia / della memoria / di quello che ci resta ma non c’è / parlami sempre, non smettere mai. È la storia, quel processo ineluttabile che con il trascorrere del tempo, da una parte, ci arricchisce di incontri, esperienze, momenti indimenticabili che segnano il nostro animo e il nostro pensiero, ma, dall’altra, ci fa comprendere il limite dell’esistenza stessa, definita da un tempo circoscritto. La storia così diventa presenza di un vissuto senza il quale non potremmo essere quello che siamo, ma anche assenza, permeata da quel nostos greco, espresso nella canzone dal verso Noi siamo orfani di luce, ossia quella nostalgia della presenza luminosa di chi abbiamo amato e incontrato nella giovinezza.
E chissà? cosa resterà, si domanda Setak. La risposta è contenuta nelle ultime strofe affidate a Simone Cristicchi, cantautore sempre attento ai moti e alle ferite del cuore: Quando si chiuderà il sipario / in questo immenso teatro / non ti ricorderai gli applausi / ma solo come hai recitato. Se siamo fatti di memoria / di tutto ciò che hai seminato / sopravviverà in eterno / solo l’amore che hai dato.
Per vedere il videoclip: www.youtube.com/watch?v=XxkqD9xOIdU.