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Nelle chiese di recente costruzione lo spazio liturgico assolve in modo adeguato il compito di accogliere i fedeli nel loro incontro con il sacro? L’Associazione Pantaleone, nata nell’arcidiocesi di Otranto, «dedica la sua attività al tema vasto e articolato dell’arte e dell’architettura per la liturgia» (p. 217). Nell’ottobre 2019 ha organizzato un Convegno, di cui in questo libro vengono riportati gli atti: esperti cattolici e ortodossi si confrontano sul rapporto fra arte e architettura nello spazio liturgico oggi, con punti di vista diversi, ma in modo franco e scevro da preconcetti, e in vista di un arricchimento reciproco.
Viviamo un momento storico in cui si vanno affermando «l’assenza di una visione “religiosa” della vita e il relativismo delle idee e dei principi» (p. 25). Mentre la Chiesa d’Oriente, «in linea con la Tradizione, continua a costruire nuove chiese facendo attenzione ai programmi iconografici» (p. 11), le chiese cattoliche hanno oscillato dal decoro onnipresente a quello minimalista, «dai “muri che parlano” alla “mistica dei muri vuoti”» (p. 62); e quelle costruite di recente, dove si assiste al ruolo preponderante dell’architettura, sono state oggetto di accese discussioni.
Se intendiamo compiere un cammino per riscoprire la bellezza cristiana, dobbiamo comprendere che vanno vissute come una risorsa sia la tradizione sia l’esperienza dell’arte contemporanea, per rinnovare i luoghi di culto restando «fedeli alla tradizione», ma «aperti alla storia» (p. 59). Si tratta di un processo che coinvolge non soltanto gli esperti, ma innanzitutto le comunità ecclesiali. Questo è un aspetto da curare in modo particolare, perché proprio «all’interno di uno spazio liturgico si nasce alla vita cristiana e si cresce come uomini e donne di fede» (p. 138).
È significativo il fatto che questa riflessione sia stata promossa nel Salento – terra crogiuolo di civiltà e culture, ponte tra Oriente e Occidente – da un’Associazione intitolata a Pantaleone, monaco del XII secolo, artefice dello splendido mosaico pavimentale della cattedrale di Otranto, «assunto quale modello esemplare d’artista, capace di far tesoro del passato, di derivare il nuovo dall’antico e di tradurre in Bellezza, attraverso la materia, intuizioni di Verità» (dal sito dell’Associazione).
FRANÇOIS BŒSPfLUG – CRISTIANO COSSU – EMANUELA FOGLIADINI – ADA TONI
Spazio sacro e iconografia. Limiti, sfide, responsabilità
Milano, Jaca Book, 2020, 232, € 25,00.