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L’autore è professore emerito di Letteratura latina medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, socio di varie accademie e fondazioni culturali e collaboratore de La Civiltà Cattolica per le recensioni.
Il titolo di questo suo libro ricalca quello di una rubrica settimanale che egli ha tenuto su un giornale locale, Il Cittadino. Quotidiano del Lodigiano e del Sudmilano, e il libro raccoglie gli articoli di tale rubrica.
Nella sua Premessa mons. Cremascoli definisce il testo «un allinearsi di divagazioni, trepidanti e afflitte da ombre, poco attrezzate a offrire soluzioni sicure e definitive» (p. 13). Nonostante la modestia dell’autore, le sue «divagazioni», che pure non si pongono alcuna finalità scientifica, offrono stimoli di riflessione significativi, soprattutto per un lettore attento ai profondi cambiamenti in atto ormai da tempo nella cultura dell’Occidente e ai suoi effetti sulla vita di fede dei credenti di oggi.
Alle riflessioni fa da sfondo una realtà inconfutabile: sono ormai tramontate antiche e consolidate certezze, e la società attuale può ben definirsi postcristiana, anche se la formula rimane un po’ incerta e vaga. Alle difficoltà esterne al piccolo gregge si sommano quelle interne, a causa dell’universale problematicità del vivere insieme. I praticanti diminuiscono, e tra loro si registrano difficoltà e solitudini. E anche i pastori, per i quali a più riprese mons. Cremascoli spende parole accorate, sono in difficoltà.
Di fronte a simili trasformazioni, cosa sta accadendo nel «piccolo gregge» al quale Cristo ha promesso un regno? È questa la domanda che guida la riflessione dell’autore Non manca, nel piccolo gregge, uno stato diffuso di sofferenza, a volte di isolamento e di inquietudine, in non pochi casi anche un vero e proprio complesso di inferiorità nei confronti di chi fa scelte di vita apparentemente più libere. Alcuni preferiscono rimanere rinchiusi nel proprio recinto di sicurezza, custodendo con fedeltà attese e speranze, ma rifiutando ogni possibile cambiamento, altri cedono alla tentazione di lasciare il gregge, a volte senza mai più farvi ritorno. Eppure è possibile evitare i due estremi: da una parte, rimanendo fedeli al nucleo essenziale del messaggio cristiano con le scelte di vita connesse e, dall’altra, esplorando con «elasticità di spirito» i segni dei tempi, i messaggi della storia, docili alle indicazioni dello Spirito. In quest’ultimo senso l’esortazione dell’autore è chiara: «agire e sperimentare anche innovando e mutando» (p. 37).
Il libro presenta una scrittura raffinata, erudita, ironica quando necessario. Non è il pensiero di un autore deluso dal presente e nostalgico del «bel tempo che fu»: nei vari capitoli, invece, il lucido e coraggioso confronto con la realtà è sempre pervaso di speranza in cambiamenti positivi possibili, anzi da ricercare attivamente. Si respira la passione ecclesiale di mons. Cremascoli, la sua preoccupazione per una civiltà che sembra voler sempre più fare a meno di Dio, e anche la sua fede; le pagine di questo libro sono sempre sostenute dalla fiducia nelle parole che Gesù ha rivolto al suo piccolo gregge: «Non temere!», e nella sua promessa del regno del Padre.
GIUSEPPE CREMASCOLI
Piccolo gregge. I cristiani nell’ora che volge
Monsagrati (Lu), La Vela, 2020, 116, € 10,00.