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Il contesto dell’articolo. La caoticità e le ombre della storia corrente, che si riflettono sui rischi che interessano lo stesso mondo della natura, fanno oggi temere a molti il collasso della civiltà occidentale.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo, partendo da questa premessa, esamina uno dei più noti lasciti dell’Illuminismo storico, un’idea che ha attraversato i secoli ed è penetrata profondamente nella mentalità dell’uomo occidentale: l’idea del progresso. A incrinare «le magnifiche sorti e progressive», è venuto il Novecento, cioè le due guerre mondiali, il «male assoluto» dei lager di vario colore, la guerra fredda, la terza rivoluzione tecnologica. Non meraviglia, dunque, che oggi molti non diano più tanto credito all’idea di progresso, stimandola una bella idea smentita dai fatti. E molti pensano che quella idea serva poco o niente a spiegare l’evoluzione della storia umana, a esserne la griglia interpretativa.
L’articolo da qui fa emergere il bisogno di un mutamento della visione del mondo che conduca alla creazione di beni comuni e alla rigenerazione del mondo naturale. Per allontanare lo spettro del collasso occorrerebbe un supplemento di saggezza. Il Papa, in questo senso, offre in Laudato Si’ alcune indicazioni incoraggianti, affermando che «non tutto è perduto, perché gli esseri umani, capaci di degradarsi fino all’estremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi».
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- L’idea di progresso è un’idea obsoleta?
- Che fondamento ha la cosiddetta «collassologia»? C’è davvero la possibilità che si verifichino regressioni catastrofiche, dei collassi della civiltà?
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PROGRESS AND COLLAPSE
The chaotic nature and the shadows of current history, which are reflected in the risks affecting the natural world itself, see many people today fearing the collapse of Western civilization. Therefore, there is a need for a change in worldview that leads to the creation of common goods and the regeneration of the natural world. A increase of wisdom is needed to ward off the specter of collapse. The Pope offers us an encouraging direction, affirming that «all is not lost, because human beings, capable of degrading themselves to the extreme, can also overcome themselves, return to choose the good and regenerate themselves».