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Il secondo volume di Opuscoli costituisce il decimo e ultimo volume delle Opere complete di san Francesco di Sales, edite da «Città Nuova». È curato da mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, autore di un interessante saggio introduttivo, e da MariaRosa Mancuso. L’opera nasce grazie all’impegno del monastero di Annecy di raccogliere documenti da ogni parte del mondo, collezionandoli e raggruppandoli per categoria, tenendo conto delle successive correzioni di Francesco di Sales, il quale era molto meticoloso nella scelta delle parole o delle espressioni. Le religiose di questo monastero hanno svolto quindi un lavoro prezioso per far conoscere il pensiero del Santo.
Nella redazione degli Opuscoli emerge, anzitutto, il san Francesco di Sales «teologo consumato e moralista». Egli si dedicò in modo infaticabile a scrivere testi per i chiamati alla perfetta sequela di Cristo. Da questi suoi scritti le Visitandine hanno tratto una guida efficace nel loro cammino spirituale.
Il volume si articola in due parti. Nella prima, sono raccolti gli scritti redatti senza particolari destinatari. Tra questi testi segnaliamo la «Dichiarazione mistica sul Cantico dei Cantici», che, oltre a una notevole profondità teologica, rivela anche un senso molto umano e realistico e grande semplicità e chiarezza di espressione. Francesco di Sales analizza il Cantico dei Cantici in forma di orazione mentale, seguendo una consolidata tradizione della Chiesa. Ricordiamo inoltre i «Frammenti sulle virtù cardinali e morali», che purtroppo ci sono giunti incompleti.
La seconda parte degli Opuscoli comprende gli scritti che hanno un particolare destinatario. Risaltano quelli redatti per Rosa Bourgeois, badessa di Puits-d’Orbe, e quelli per la sorella, la presidente Brûlart, in cui si manifesta tutta la ricchezza della dottrina spirituale del Santo, la sua fermezza e dolcezza nel guidare le anime e la sua sicurezza nel dare consigli, sia che si tratti di questioni complicate, sia di richieste di grazie di ordine mistico. Egli infatti insegna alle anime a santificarsi, in un impegno continuo, nella quotidianità della vita.
Non a caso le tre virtù caratteristiche della spiritualità di san Francesco di Sales sono l’umiltà, la dolcezza e la semplicità. L’umiltà e la dolcezza sono alla base della santità. L’umiltà non è soltanto una virtù umana, ma una virtù cristiana, connessa con la nostra fede. La dolcezza è l’espressione più alta e più bella dell’amore per il prossimo. È un frutto dell’amore di Dio e un mezzo per raggiungerlo. La semplicità è un atteggiamento di fiducia in Dio, proprio di chi vive in unione con il Signore, affidando a lui ogni sua preoccupazione.
Seguono altri scritti che ci permettono di ricostruire il volto di questo santo, Dottore della Chiesa, al tempo stesso severo nella dottrina e gentile nelle relazioni umane, attento padre spirituale e maestro di preghiera. Ma san Francesco di Sales si caratterizza soprattutto per la sua completa fiducia nell’amore del Padre, per il suo affidarsi «come un blocco di cera nelle mani di Dio».
Questi scritti del Santo ci fanno capire che la più alta dignità dell’uomo consiste nell’essere creato da Dio «per conoscerlo, ricordarsi di lui e amarlo»; invece costituisce una grande sventura ritenere di «essere al mondo soltanto per costruire case, sistemare giardini, possedere vigne, ammassare oro, e simili cose passeggere».
FRANCESCO DI SALES
Opuscoli. Ascetismo e mistica
a cura di ANTONINO RASPANTI – MARIAROSA MANCUSO
Roma, Città Nuova, 2018, 312, € 45,00.