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ABSTRACT – È innegabile che la dimensione religiosa abbia accompagnato l’espansione marittima portoghese. Il desiderio di far conoscere il messaggio cristiano si associava alle motivazioni politiche, sociali ed economiche che portarono i navigatori portoghesi a esplorare gli oceani dagli inizi del XV secolo. Si trattava di costruire un futuro migliore: una piccola nazione, fino ad allora confinata all’estremità occidentale del continente europeo, affrontava l’ignoto, mossa dalla curiosità scientifica propria degli albori dell’Era moderna, dalla volontà di scoprire nuovi mercati e terre più fertili, e dal sogno di trovare una rotta marittima per le Indie.
È vero che molte volte si sono perseguiti obiettivi meno nobili, che hanno provocato tensioni e conflitti: la spada che si è sovrapposta alla croce; la brama di ricchezza che ha sovrastato la giustizia; la schiavitù che ha sconfessato l’incontro tra uguali; o una mentalità missionaria spesso confusa con l’europeizzazione.
La diffusione della fede, resa possibile dalle nuove rotte, ha portato dunque nuove problematiche. L’espansione marittima è stata accompagnata, fin dall’inizio, dalla riflessione giuridica, filosofica e teologica. Il pensiero cristiano doveva far fronte a problemi a cui le summae medievali non davano risposta.
Nonostante tutto, la barca di Pietro, vincendo le ombre e le tempeste, ha mantenuto la rotta, è diventata presenza familiare tra i popoli più diversi, ha assunto le tradizioni, i colori e le caratteristiche locali, ha acquistato una dimensione universale.
I papi hanno accompagnato fin dall’inizio l’espansione portoghese con segni di interessamento e di incoraggiamento. Il 4 aprile 1418 papa Martino V, con la bolla Sane charissimus, rivolse un appello a tutta la cristianità, chiedendo di appoggiare il re del Portogallo, Giovanni I, nella lotta contro i nemici di Cristo. Quella bolla venne seguita da una serie di documenti pontifici relativi all’istituzione che sarebbe stata designata come «patronato portoghese». È dunque di interesse ricostruire la storia dei rapporti tra la Santa Sede e il Portogallo, la concessione del diritto di patronato da parte dei pontefici e i negoziati per la risoluzione dei conflitti fra la corona portoghese e Propaganda Fide.
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THE MISSIONARY ACTIVITY IN THE OVERSEAS PORTUGUESE TERRITORIES
The article presents a summary of the missionary activity in the overseas Portuguese territories from the beginning of the maritime expansion in the fifteenth century to the contemporary era. The spread of faith, made possible by newshipping routes, brought new problems: the necessary efforts to adapt; the tension between evangelization and Europeanization; the relationship between Christianization and colonization; and lastly, the turning point in the 20th century with the clear identification between Church and mission and the challenges of inculturation. The article shows the relations between the Holy See and Portugal, the granting of the right of patronage by the popes and the negotiations for the resolution of conflicts between the Portuguese crown and Propaganda Fide. The Author is the rector of the Pontifical Gregorian University.