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Le domande riguardanti la giustizia, il diritto, le leggi e le varie norme giuridiche accompagnano da sempre soprattutto, ma non esclusivamente, i giuristi. Ciò vale anche per don Elio Dotto, attualmente moderatore della curia della diocesi di Cuneo, e per il suo studio monografico presentato per il conseguimento del dottorato canonico presso la Facoltà di diritto canonico San Pio X di Venezia.
In questo studio l’autore intende assumere la legge canonica come punto focale per impostare una rinnovata teoria generale della legge tout court.
Vuole quindi dare un contributo all’elaborazione di una teoria generale della legge canonica, ma che sia allo stesso tempo un apporto per il diritto secolare, cercando di sovvertire una mentalità che si è andata sempre più radicando specialmente dal Codice del 1917, cioè quella di una miope imitazione e prona sudditanza del diritto canonico ai vari ordinamenti giuridici.
«Musa» ispiratrice di questa ricerca è stata la teologia morale di Giuseppe Angelini, per tanti anni docente di teologia morale presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale. Egli ha giustamente messo in discussione un certo intellettualismo e materialismo nella theologia moralis dell’epoca moderna, anche se, a nostro avviso, non è giusto attribuire tali accuse alla tradizione filosofica occidentale, e in particolare a san Tommaso d’Aquino.
Il testo è diviso in tre parti, con 11 capitoli; infine presenta una postfazione dello stesso Angelini, la bibliografia e un indice degli autori citati. Dotto, nella sua analisi, procede con un metodo che parte da un approccio micro-comparativo a determinati istituti, analizzati a partire dall’ordinamento canonico latino vigente, sia nel loro rapporto diacronico con il diritto romano e con i processi di codificazione del XX secolo sia in modo sincronico con l’ordinamento canonico orientale, e con qualche accenno agli ordinamenti secolari occidentali vigenti.
Poi passa a una rappresentazione esaustiva di tali istituti, trasversale rispetto alla storia e in una prospettiva macro-comparativa, con l’obiettivo di far risaltare la peculiarità degli istituti canonici studiati nella forma teologale della legge che affranca dal positivismo giuridico.
È uno studio ricco di interessanti suggestioni, come evidenzia lo stesso Angelini: «Il progetto che sta alla base della ricerca di Elio Dotto è assai ambizioso […]: quello di portare alla chiarezza del concetto quel fondamento teologico che in ogni caso sta da sempre – così è da supporre – alla base della legge canonica.
Il progetto comporta che si accetti una sfida assai impegnativa, quella di interrompere il sequestro reciproco tra diritto canonico e teologia che appare come cristallizzato da molti secoli a questa parte» (p. 221).
La «tesi» dell’autore rimane un’argomentata proposta per l’avvio di una riflessione, da parte dei giuristi-canonisti, sull’originale identità dell’ordine giuridico canonico e per l’avvio di un proficuo dialogo e collaborazione con i giuristi-civilisti.
La presa di coscienza dell’unicità di istituti giuridici canonici quali l’aequitas, il privilegio e la dispensa, oltre la consuetudine canonica, che si differenzia per alcune sue specificità da quelle degli altri ordinamenti giuridici, rimane condicio sine qua non per qualsiasi tentativo di produzione di un vero e proprio ordine giuridico, capace di rispettare la verità della natura umana, a servizio della persona destinata a vivere con e per gli altri in ogni società, e non un mero ordinamento giuridico, costruzione di un cieco positivismo giuridico, che sacrifica sull’altare del potere e di un insensato formalismo il bene della persona, chiamata a relazionarsi con Dio, con sé stesso e con il prossimo.
ELIO DOTTO
La fondazione teologica della legge canonica
alla luce della teologia morale di Giuseppe Angelini
Venezia, Marcianum, 2021, 256, € 26,00.