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Nella società occidentale assistiamo a una rapida trasformazione che investe il corpo umano e tutto ciò che gli sta intorno. Oggi si parla, ad esempio, della matematica applicata all’informatica, della fisica applicata alla medicina, della tecnologia applicata alle neuroscienze. Tutto questo genera, nell’uomo attuale, interesse e paura, e lo porta a chiedersi: «Fino a che punto tali esercizi riusciranno a smontare la macchina umana per costruire, addirittura, nuove creature autonome, ideate e volute dall’essere umano stesso?». A questa domanda i cristiani ne aggiungono un’altra: «Il grande libro che è la Bibbia, cosa può dirci sull’umano, sul suo corpo e sui radicali mutamenti che sta subendo?».
È sulla scia di quest’ultima domanda che la biblista Rosanna Virgili, docente di Esegesi presso l’Istituto Teologico Marchigiano, ha articolato questo libro di carattere biblico e filosofico, che si compone di tre parti.
La prima parte, intitolata «Principio», considera la storia delle origini. All’inizio Dio crea il corpo e l’anima di Adamo e poi decide di dargli un aiuto simile creando la donna. A questo proposito, l’autrice sottolinea: «È un Dio che si corregge, che vuole migliorare la condizione del personaggio centrale del suo giardino, dopo essersi accorto che quella sua solitudine era muta e che la nepeš non riusciva a liberare la vita dalla carne. Nonostante fossero molti gli esseri viventi, che gli portò ed a cui egli diede il nome, non trovò in nessuno di loro corrispondenza, possibilità di apertura e di creatività. Adamo restava chiuso, il suo corpo sospeso ed isolato» (p. 17).
La Virgili continua poi a percorrere i testi sacri, mettendo in evidenza il tema della procreazione, presente nella Bibbia come mezzo per mantenere la discendenza e far progredire la storia del popolo d’Israele. A tale scopo, la Torah prescrive leggi che tutelano la purità etnica e religiosa. Stabilisce anche la legge del «levirato», per cui, se un uomo sposato muore senza figli, suo fratello o il suo parente più prossimo deve sposare la vedova, e il loro figlio primogenito verrebbe considerato legalmente figlio del defunto. L’onanismo e l’omosessualità vengono condannati in quanto contrari alla procreazione. Queste problematiche saranno poi riprese nelle Lettere di san Paolo.
Nella seconda parte del libro, intitolata «Patti di civiltà», l’autrice tratta il tema del corpo e del soffio vitale nella Bibbia. Nel libro della Genesi, sull’umanità fatta di fango viene effusa la ruah, un «soffio» che esce dalla bocca di Dio e che fa vivere l’uomo, stabilendo una relazione essenziale tra i due: l’essere umano non è autonomo, né indipendente, né autoproducentesi, ma il suo corpo ha origine da Dio e dalla sua azione. La Virgili parla poi dell’evoluzione dell’uomo, al quale, dopo il soffio vitale, vengono concesse la conoscenza e la sapienza. È quest’ultima che lo aiuta «a osservare la realtà, seguendo il corso delle cose, riflettendo su quanto avviene in modo da ricavarne un beneficio di conoscenza, un viatico per il futuro» (p. 56).
La terza parte del libro, intitolata «Corpo eletto», affronta il tema del matrimonio e della famiglia come metafora teologica, come simbolo della relazione di alleanza tra Dio e il popolo eletto. L’autrice espone tale relazione attraverso i libri dell’Antico Testamento, dai Salmi fino ai profeti. Per essere fedele all’alleanza, l’uomo ha bisogno di un cuore nuovo. Sarà Gesù, il Figlio di Dio, che glielo donerà attraverso il suo sacrificio sulla croce. La Virgili conclude il libro con il tema della risurrezione dei corpi: «Un corpo risorto è paragonabile alla pianta che si sviluppa da un seme: essa cresce e il seme sparisce. Il corpo risorto è spirituale e porta in sé la radice della vita» (p. 181).
ROSANNA VIRGILI
Il corpo e la Parola
Magnagno (Bi), Qiqajon, 2020, 192, € 20,00.