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Il libro presenta un percorso di interpretazione dei contenuti della rivelazione alla luce delle riflessioni teologiche di Pierre Teilhard de Chardin, integrandole con i contributi di teologi contemporanei, come Karl Rahner, Juan Alfaro, Piero Coda e altri, e con il magistero di papa Francesco, in particolare con l’enciclica Laudato si’.
Il percorso si articola in due parti. La prima, scritta da p. Costantino Rubini, sviluppa le tematiche della creazione, dell’antropologia e del male; la seconda, scritta da mons. Carlo Rocchetta, rilegge, alla luce del pensiero di Teilhard de Chardin, la cristologia, l’ecclesiologia e la teologia dei sacramenti, giungendo a una «eco-tenerezza» universale.
Il punto di partenza degli autori è la concezione teilhardiana della natura come «ambiente divino», che un dinamismo intrinseco porta avanti e conduce verso l’alto, in una progressiva complessità di aggregazioni e in una graduale presa di coscienza. Gli autori ritengono che la creazione possa essere intesa come un processo che si evolve nel tempo, in maniera organica e costante: «La teologia ha recuperato la concezione di “creazione continua” che interpreta il processo creativo non più secondo una sorta di assemblaggio di pezzi già definiti, ma, piuttosto, secondo un continuo e organico atto creativo che costantemente fa emergere qualcosa di “nuovo” dalle trame evolutive» (p. 24). Più volte essi ricordano che per Teilhard de Chardin il dinamismo della natura ha un orientamento verso la pienezza di senso, il «punto Omega», che è il Cristo risorto, la meta e al tempo stesso il cuore pulsante dell’universo.
Uno degli aspetti più significativi dell’interpretazione dei due autori è che l’orientamento della natura è sostenuto dalla presenza di Dio, che con il suo Spirito muove l’universo dall’interno verso la meta ultima e gli permette di acquisire consapevolezza attraverso la coscienza della creatura umana. Sul dinamismo della natura, immanente e al tempo stesso trascendente e divino, opera però la realtà del male cosmico e morale, che per gli autori ha una componente di mistero e si manifesta come impedimento e ostacolo alla realizzazione del cosmo in Cristo.
Un altro aspetto importante di questa interpretazione teologica è l’ecclesiologia. La Chiesa, intesa come popolo di Dio e Corpo mistico, è vista come parte integrante del dinamismo naturale, come l’asse portante dell’unica storia di salvezza, come la realtà sacramentale che riconosce, accompagna e sostiene il dinamismo orientato a Cristo risorto, al «Cristo Universale» teilhardiano: «La Chiesa inaugura un processo di globalizzazione/socializzazione che raccoglie la totalità delle energie spirituali della noosfera, le unifica e le indirizza verso l’unità» (p. 235).
Appare quindi chiara la missione della Chiesa, che consiste nell’aiutare con la tenerezza dell’amore il dinamismo della natura e della storia a raggiungere Cristo risorto; questo attraverso l’umanizzazione dell’universo, la condivisione delle risorse e il servizio all’uomo. Cristo risorto, la meta ultima dell’universo, è già presente e operante nella Chiesa e nei sacramenti, nella coscienza della persona umana e nel dinamismo della natura, perché l’Amore di Dio è l’energia profonda che muove l’universo e lo conduce alla pienezza.
Il percorso degli autori tocca aspetti delicati della dottrina cattolica e affronta problemi discussi nella storia della teologia. Tuttavia, il continuo riferimento alla Sacra Scrittura e al magistero della Chiesa offre alla loro riflessione un quadro di riferimento sicuro e porta a un’interpretazione teologica adeguata alle nuove acquisizioni scientifiche e alla sensibilità contemporanea.
CARLO ROCCHETTA – COSTANTINO RUBINI
Gesù risorto splendore del cosmo. Il paradigma di P. Teilhard de Chardin per una rilettura odierna della fede
Assisi (Pg), Porziuncola, 2020, 288, € 28,00.