La fotografia di un malessere diffuso nel sistema finanziario internazionale (le «crepe» cui si fa riferimento nel titolo) e la ricetta del possibile rimedio sono i due elementi caratteristici di questo libro, in cui le idee esposte sono frutto delle esperienze maturate dall’autore in un’attività professionale spesa nella Banca d’Italia, nelle istituzioni internazionali e nel Governo della Repubblica italiana.
Il libro si compone di due parti. Nella prima – «Crepe nel sistema» – vengono analizzate le strategie di gestione delle conseguenze della crisi sistemica di questo secolo sul versante delle istituzioni della cooperazione internazionale e dei principali attori della scena mondiale. Viene offerta un’interessante e stimolante lettura delle criticità che si sono manifestate in questo scorcio di secolo nelle tre aree geografiche economicamente e politicamente più rilevanti: Usa, Cina e Europa.
La seconda parte – «Segnali inascoltati» – è dedicata all’approfondimento di alcuni aspetti specifici, già affrontati dall’autore in altri contesti e opportunamente riadattati e aggiornati qui. Scorrono così pagine che spaziano dalla rivoluzione tecnologica di ultima generazione in campo finanziario (fintech) alla necessità di un’effettiva realizzazione dell’unione economica e monetaria europea, all’urgenza di una regolamentazione finanziaria finalmente completa in tutti i suoi aspetti e, infine, alla riconsiderazione della proposta italiana avanzata dal ministero dell’Economia e delle Finanze in tema di riforma della governance economica europea.
Il tutto ruota attorno a tre temi di fondo: il sistema monetario internazionale, la governance economica europea e le prossime sfide per i sistemi bancari. La lettura degli avvenimenti e delle sfide fa inoltre emergere i due rischi di maggiore importanza che si delineano nello scenario futuro: quello di un’inversione del ciclo economico e la vulnerabilità dei sistemi finanziari.
Dall’illustrazione di questi aspetti emergono le due linee di pensiero abbracciate alternativamente da quanti vi si dedicano professionalmente a diverso titolo: da un lato, l’idea che il sistema delle istituzioni internazionali abbia instaurato un regime in grado di resistere alle pressioni nazionalistiche e protezionistiche; dall’altro, l’idea che la crisi globale abbia provocato sconvolgimenti che non possono essere gestiti con gli strumenti tradizionali della politica economica e della diplomazia.
Secondo Saccomanni, che è favorevole alla prima di queste due linee di pensiero, la risposta preferenziale per fronteggiare tali rischi deve passare sia attraverso il coordinamento delle politiche macroeconomiche – da utilizzare in funzione anticiclica, affiancato da un ampio programma di investimenti in tecnologie innovative e infrastrutture, che vanno realizzate con il supporto di un efficace partenariato pubblico e privato –, sia attraverso il duplice cruciale rafforzamento del sistema multilaterale del commercio e della rete di sicurezza finanziaria.
I segnali che sembrano provenire dalle principali realtà politiche attuali consentono al lettore di valutare quanto sia ancora ampia la distanza da colmare con il sentiero virtuoso idealmente tracciato dall’autore.
FABRIZIO SACCOMANNI
Crepe nel sistema. La frantumazione dell’economia globale
Bologna, il Mulino, 2018, 208, € 19,00.