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La teologia cristiana cerca di esaminare in profondità il mistero della creazione, considerandolo alla luce del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Questo perché solo Cristo può far conoscere all’uomo l’insondabile mistero divino, che si rivela come Trinità di amore. È ancora Cristo l’unico che può aiutare l’uomo a comprendere se stesso e l’ambiente che lo circonda. Partendo dalla centralità di Cristo, operante nello Spirito, si arriva a conoscere Dio come Creatore, e il ruolo dell’uomo all’interno della creazione. È in questa prospettiva cristologica che p. Stefano Zamboni, docente di Teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana di Roma, affronta in questo volume il tema della creazione e dell’ecologia.
Il libro si divide in tre parti. La prima – intitolata «Oltre il mito della creazione: per una teologia della creazione» – tratta della crisi ecologica attuale; l’autore afferma: «La crisi attuale è caratterizzata da un’enorme potenza della tecnica, da una specifica concezione dualista, per cui l’uomo è tendenzialmente contrapposto alla natura da un’intensità, una rapidità e una diffusione senza precedenti» (p. 15).
A questa crisi ecologica si è cercato di dare una risposta soprattutto negli ultimi decenni. Alcuni studiosi hanno voluto darne una pratica, in linea con le associazioni ambientali, mentre altri hanno mirato a una riflessione filosofica ed etica sul problema ambientale. Con l’enciclica Laudato si’, papa Francesco ha voluto dare una risposta teologica.
Al termine della prima parte, l’autore presenta la creazione come dono: «La creazione è un dono, un dono nell’ordine dell’amore. Potremmo dire che, se con l’affermazione della creatio ex nihilo si manifesta la sovrana libertà di Dio che non crea a partire da altro di sé […]; con l’espressione creatio ex amore Dei si vuole sottolineare il dono che Dio comunica creando, il fatto che la creazione è espressione della vita di Dio, che è agape (cfr 1 Gv 4,8.16)» (p. 40).
Nella seconda parte del libro – intitolata «L’alleanza cosmica in Cristo: il Figlio e la creazione» – l’autore prende le mosse dall’inno cristologico della Lettera ai Colossesi (1,15-20), che riconosce Cristo come fondamento della creazione. Egli, infatti, è «immagine del Dio invisibile, primogenito della creazione, perché in lui furono create tutte le cose». Zamboni afferma che in questo inno Cristo viene presentato come la Sapienza di Dio.
Lo sguardo di Gesù verso la creazione è uno sguardo filiale, in quanto in essa riconosce il riferimento all’origine dal Padre. Questo sguardo consente all’uomo di partecipare alla contemplazione del creato con attenzione e rispetto. La creazione non è soltanto un atto iniziale, ma continua nel tempo per mezzo dello Spirito del Cristo risorto: «La presenza dello Spirito all’interno della creazione va pensata a partire dall’amore, perché solo l’amore è capace di rendere comprensibile la distinzione e l’unità dei distinti» (p. 108).
Nella terza parte – intitolata «Per un’ecologia umana: quale uomo al centro?» – l’autore affronta la questione ecologica in relazione a quella antropologica. Sottolinea l’importanza di riflettere sull’uomo e sul suo posto nel mondo: l’uomo è stato creato a immagine di Dio, che gli ha affidato la Terra perché la dominasse e la custodisse. Zamboni parla di un’ecologia integrale, che «deve tener conto dei poveri. Ma si deve dire di più: dovrebbe assumere il punto di vista del povero come quello privilegiato» (p. 166).
Il volume si conclude con il tema dell’ethos filiale, ossia di una disposizione dell’uomo alla gratitudine verso un’origine che non è stata prodotta da lui, ma ricevuta dal Creatore.
STEFANO ZAMBONI
Al cuore della creazione. Mistero di Cristo ed ecologia
Ariccia (Rm), Aracne, 2020, 208, € 14,00.