
Il 4 ottobre scorso, nella festa di san Francesco d’Assisi, il Papa ha pubblicato un’esortazione apostolica consacrata alla «crisi climatica». Il documento viene intitolato con due parole latine, che sono una citazione del poverello: «Laudate Deum per tutte le sue creature»[1].
Al santo, che sembra aver avuto difficoltà a scrivere una regola di vita religiosa, piaceva cantare con parole e gesti, per poter esprimere la gioia di vivere insieme con le altre creature, sue sorelle. Da qui l’incipit, a partire dal quale dobbiamo leggere questo documento del magistero dell’attuale pontificato. La mistica di san Francesco si rivela così fondamentale per una giusta ermeneutica del testo.
In questo senso, man mano che procediamo nella lettura del documento, è importante che non perdiamo di vista la centralità di Dio, che lodiamo per le sue creature. Altrimenti, potremmo facilmente arrivare a pensare che il Papa aderisca a una qualsiasi ideologia oggi di moda, scritta da qualche gruppo ambientalista laico, che vuole sostenere la protezione della natura, a cui si oppongono gli esseri umani e il progresso delle loro società[2].
Nonostante tutto, che siano lunghi o brevi, che si trovino all’inizio o alla fine dell’esortazione, i riferimenti biblici sono fondamentali per una corretta
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