
Ivano Fossati, nato a Genova nel 1951, ha saputo commentare poeticamente la realtà attraverso canzoni e musiche dalla fine degli anni Sessanta fino alla prima decade degli anni 2000. Il 2012 è stato infatti l’anno in cui ha deciso di ritirarsi dalle scene concertistiche, senza tuttavia concludere definitivamente il suo lavoro di artista. Negli anni Settanta, con il gruppo Delirium incide il primo 45 giri, intitolato «Canto di Osanna», e poi nel 1972 partecipa al Festival di Sanremo, presentato da Mike Bongiorno, con la celebre «Jesahel». Dall’ascolto della canzone[1], notiamo come Fossati musicalmente cercasse di distanziarsi dal concetto classico di canzone, prevedendo dei cori di carattere hippy, un’incessante ritmica di percussioni e soprattutto delle improvvisazioni al flauto, utilizzato non in maniera classica, ma di effetto, di stampo moderno. Si ispirava così a una tecnica somigliante a quella di Ian Anderson, un componente del gruppo rock inglese Jethro Tull, famosi all’epoca.
Già dalla fine degli anni Sessanta divenne intensa la sua collaborazione con il musicista Oscar Prudente, con cui scrisse anche «Pensiero stupendo», interpretata da Patty Pravo (1978), uno dei suoi maggiori successi. Fossati ha saputo scrivere canzoni per le migliori cantanti italiane: tra di esse, l’indimenticabile Mia Martini, per
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