
Il discernimento degli spiriti è strettamente legato alla dinamica degli Esercizi spirituali (ES) e attesta il suo carattere «combattivo». Gli Esercizi non sono infatti un’esperienza facile, perché l’esperienza di Dio spesso è conflittuale, combattuta, come di frequente emerge dalla Bibbia (cfr la lotta di Giacobbe in Gen 32, i 2 libri dei Maccabei, ma anche il libro di Giosuè, l’Apocalisse), e dove il campo di battaglia, come ricorda acutamente Ignazio nella meditazione delle 2 bandiere (cfr ES 136-148), è il proprio cuore.
Ciò è confermato dall’avvertenza data da Ignazio per iniziare in maniera adeguata questo tipo di esperienza: «Chi propone gli Esercizi, secondo le esigenze che avverte nell’esercitante in fatto di desolazioni e di astuzie del demonio, oppure di consolazioni, potrà spiegargli le regole della prima e della seconda Settimana, che servono appunto a conoscere i diversi spiriti [nn. 313-327; 328-336]» (ES 8).
Il discernimento, in questo percorso, assume il significato fondamentale di «cercare e trovare la volontà di Dio nell’organizzazione della propria vita in ordine alla salvezza dell’anima» (ES 1). Questa ricerca consiste anzitutto nella scelta della propria vocazione; a tale scopo vengono presentate diverse modalità di scelta o «elezione». Ne ricordiamo in particolare tre: la prima è la più diretta
Contenuto riservato agli abbonati
Vuoi continuare a leggere questo contenuto?
Clicca quioppure
Acquista il quadernoAbbonati
Per leggere questo contenuto devi essere abbonato a La Civiltà Cattolica. Scegli subito tra i nostri abbonamenti quello che fa al caso tuo.
Scegli l'abbonamento