Molti ebrei hanno scelto come cognome il nome della città di origine della loro famiglia: non sono rare le famiglie «Córdoba» o «Toledo». Qualche anno fa un ebreo, avendo saputo che il suo cognome era il nome di un piccolo paese spagnolo, decise di andare a visitare il villaggio dei suoi antenati. Arrivato lì, chiese dove fossero le rovine della sinagoga. «Ma quali rovine? È la chiesa!», risposero. Commosso, vi entrò e vi rimase a lungo. Quando uscì, un uomo lo aspettava: «Lei è ebreo?». «Sì», rispose. E quella persona chiese: «Mi faccia un favore: mio padre mi ha insegnato un testo, che aveva ricevuto da suo padre, e questi da suo padre; ma nessuno di loro sapeva cosa fosse». «Dica!». E l’altro iniziò a recitare, in ebraico approssimativo, ma del tutto riconoscibile: «Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze». Da più di cinque secoli questi cristiani «conversos» si trasmettono fedelmente la confessione di fede che ogni pio ebreo recita ogni giorno. Questo testo non si trova solo nell’Antico Testamento, in Dt 6,4-5, ma anche nel Nuovo Testamento, in Mc 12,29-30, perché è stato citato da Gesù quando uno scriba gli ha chiesto quale fosse il primo comandamento della Legge.
Ascoltare è proprio del figlio
Questo primo comandamento è seguito da un altro: «Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai» (Dt 6,6-7).
Il primo dovere del padre è di istruire il figlio con la parola; il primo dovere del figlio è di ascoltare la voce dei genitori: «Ascolta, figlio mio, l’istruzione di tuo padre e non disprezzare l’insegnamento di tua madre» (Pr 1,8). Uno dei compiti principali dell’educazione è di avvertire il figlio, di metterlo in guardia contro chi lo vuole ingannare con una parola menzognera. Egli deve imparare a riconoscere la voce e le parole che seducono, conducendo al male e infine alla morte. All’inizio del libro della Genesi, le parole del serpente si oppongono a quelle di Dio, che intendono preservare la vita. La colpa dei progenitori è stata quella di ascoltare le parole del tentatore.
Il figlio dovrà ascoltare e memorizzare l’«istruzione», ossia la Torah. Innanzitutto i racconti trasmessi dai
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