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In questo articolo si intende presentare una panoramica d’insieme sulla politica concordataria seguita da Benedetto XVI negli otto anni del suo pontificato (19 aprile 2005 – 28 febbraio 2013), come era stato già fatto nella rivista per il pontificato di Giovanni Paolo II.
La vicenda dei Paesi concordatari esistenti nel 1939, prima dell’inizio della Seconda guerra mondiale, è culminata con la «politica» concordataria di Giovanni Paolo II, iniziata nel 1978 e quasi conclusa alcuni anni dopo, nel 1989, con la caduta del Muro di Berlino.
Infatti, sia l’Europa orientale sia quella occidentale avevano recuperato completamente la loro libertà e indipendenza, e si avanzava faticosamente verso una più coesa Unione europea.
La politica concordataria di Giovanni Paolo II presentava due caratteristiche: la continuità e la novità. Con Benedetto XVI, non c’è potuta essere che continuità, unita a qualche novità. Si è assistito a un rafforzamento di Convenzioni concordatarie e a una progressiva loro estensione a nuovi Stati.
Rafforzamento ed estensione dei Concordati con i Paesi tedeschi
Si sono registrati rafforzamenti ed estensioni delle Convenzioni concordatarie nei Paesi tedeschi, come Baviera, Bassa Sassonia, Amburgo, Schleswig-Holstein, e con l’Austria.
La Baviera ha concluso l’ottava Convenzione con la Santa Sede il 19 gennaio 2007, ma questa volta nella forma di Protocollo addizionale al Concordato del 29 marzo 1924, che era stato modificato l’ultima volta con l’Accordo dell’8 giugno 1988.
Con esso si sono introdotte nuove disposizioni sul regime di dotazione delle Facoltà di Teologia in Baviera, in seguito alla diminuzione, negli ultimi anni, del numero di studenti nel corso di studi per ottenere il diploma, e alla diminuzione degli studenti nella disciplina della Religione cattolica in alcune Facoltà di Teologia cattolica e in Centri di istruzione della Baviera, che ha provocato una sproporzione tra il numero dei docenti e quello degli studenti.
Di conseguenza è stata concordata una serie di misure…