ABBANDONARE IL MITO DELLA DETERRENZA NUCLEARE
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Il contesto dell’articolo. Negli ultimi settant’anni, al primo posto fra i «dogmi secolari» si pone la teoria della deterrenza nucleare, ovvero la convinzione che la migliore difesa contro la minaccia di un attacco nucleare sia un’attendibile intimidazione basata sulla possibilità di rappresaglie. Dall’epoca della Guerra fredda a oggi il mondo è profondamente cambiato, ma pur abbandonando sotto vari aspetti la logica della deterrenza, gli analisti militari, i politici e i diplomatici guardano ancora a quella dottrina come a un totem della sicurezza nazionale.
Perché l’articolo è importante?
La tesi dell’articolo è che la deterrenza è un dio fallace. La relativa stabilità su cui contavano le due superpotenze negli anni Ottanta è stata rimpiazzata, quarant’anni dopo, da un mondo multipolare instabile, in cui la minaccia di una guerra nucleare è aumentata. Quell’equilibrio tra superpotenze che allora rendeva plausibile la deterrenza nucleare oggi non c’è più.
L’articolo evidenzia che persino vari anziani politici americani, guidati dall’ex segretario di Stato George P. Shultz, nel 2005 si sono schierati in favore dell’abolizione e poi hanno messo in campo la cosiddetta Nuclear Threat Initiative. In questo nuovo contesto, l’articolo ricorda come l’anno scorso, durante il suo viaggio in Giappone, papa Francesco abbia condannato la deterrenza nucleare, definendola immorale. Alla folla che lo ascoltava nel Peace Memorial Park di Nagasaki ha detto: «Con convinzione desidero ribadire che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche, come ho già detto due anni fa. Saremo giudicati su questo».
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Perché la «dottrina» della deterrenza nucleare è un mito da abbandonare?
- A quale rinnovato impegno su questo fronte sono chiamati in particolari cattolici?
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ABANDONING THE MYTH OF NUCLEAR DETERRENCE
Pope Francis’ condemnation of nuclear weapons should be seen in the light of changes in the geostrategic context and ethical climate surrounding nuclear weapons policy. Today’s geostrategic and technical environment is much more complex, unstable, and less bound by arms control agreements than it was in the 1980s. The nuclear weaponized nations’ moral environment is undermined by two factors: the loss of confidence by non-nuclear states in their commitment to disarm, and their open challenge to the conditional moral acceptance of deterrence that was formulated more than thirty years ago.
Per leggere l’articolo integrale, acquista il quaderno 4072.
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