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Il contesto dell’articolo. Lo scorso 26 gennaio si è votato per eleggere il governo regionale dell’Emilia-Romagna e della Calabria.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo propone una riflessione «a freddo» sull’esito delle due elezioni. Era un voto atteso per valutare la stabilità del governo nazionale e la salute delle forze politiche e ha tenuto con il fiato sospeso l’intero Paese. Ma dal test elettorale dell’Emilia-Romagna è emerso molto di più: la straordinaria affluenza (63,49%), il risveglio delle piazze – grazie al movimento delle «sardine» e al movimentismo della Lega – e l’avvento di un neo-bipolarismo all’italiana causato dall’emorragia dei consensi del M5S.
D’altra parte, l’articolo evidenzia che si è trattato di due elezioni diverse, e che richiedono analisi diverse. In Calabria, le votazioni hanno fatto esplodere un contrasto tra due arterie dello stesso cuore: il Nord e il Sud. Per quale motivo i riflettori sono stati puntati solamente sull’Emilia-Romagna, mentre la Calabria è sparita dai radar politici?
In Calabria hanno votato poco più di 810.000 elettori, il 44% degli aventi diritto. È ormai dal 2000 che gli schieramenti si avvicendano in una sorta di «alternanza forzata», causata dal logoramento della classe politica. Il nuovo governo regionale ha la responsabilità di ridare speranza ai calabresi, arginare l’emorragia dell’emigrazione e rilanciare gli investimenti delle infrastrutture, bloccati da anni.
Infine, l’articolo pone il tema della manutenzione costituzionale, che non può essere procrastinata sine die. Il possibile esito positivo del referendum del 29 marzo sulla riduzione del numero dei parlamentari toccherà a cascata anche una serie di pesi e contrappesi costituzionali, come il bicameralismo perfetto, la modifica dell’età per l’elettorato attivo e passivo, il rafforzamento dei poteri dell’esecutivo e del premier in Parlamento, il ruolo del Presidente della Repubblica ecc. Il punto di equilibrio rimane una buona legge elettorale che dia stabilità al sistema.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Cosa possiamo dedurre sulla situazione politica e istituzionale del Paese dall’esito del voto in Calabria ed Emilia-Romagna?
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THE REGIONAL BALLOT IN EMILIA-ROMAGNA AND CALABRIA
On 26 January, elections were held to choose the Emilia-Romagna and Calabria regional governments. The elections were anticipated as an assessment of the stability of the national government and the health of political forces. The results revealed a contrast between two arteries of the same heart: the North and the South of Italy. Two different elections, which require specific analyses. At the national level, the vote strengthened the parties that support Bonaccini, weakened the Five Star Party, and consolidated the right-wing as an alternative government. The referendum to be held 29 March and the forthcoming regional elections in the spring could shuffle the cards if the political class does not decide on which political model to organize the system.