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Il contesto dell’articolo. Lo spunto dell’articolo è offerto da una recensione di Sabino Cassese, presidente emerito della Corte Costituzionale, al volume di Carlo Bastasin, Viaggio al termine dell’Occidente. La divergenza secolare e l’ascesa del nazionalismo
Perché l’articolo è importante?
L’articolo nota che scrivendo a proposito della speranza di migliorare il mondo, l’illustre giurista fa un discorso esclusivamente politico-economico, ma non fa cenno al ruolo pubblico e vitale della religione in una società in crisi che spera in un futuro migliore. In generale, secondo p. Mucci, le analisi e le preoccupazioni riguardanti il futuro da parte dei saggisti contemporanei sono quasi sempre rivolte all’economico e al sociale.
Da qui scaturisce una breve retrospettiva sul rapporto tra religione e società democratica. La crisi attuale del costume dipende dalla volontà di costruire la vita e la società degli uomini prescindendo da quell’assoluto trascendente che suole chiamarsi Dio. Quando la sua negazione non è frontale, lo si riduce a pura funzione dell’umanità dell’uomo.
L’articolo infine sottolinea che quando pensa al futuro, il credente vive ed esprime una speranza che riposa sulle promesse e sulla grazia del Dio della Rivelazione cristiana.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- La dimensione verso il trascendente dell’uomo, e quindi la struttura religiosa, sono o no parte del suo essere?
- È possibile sperare il futuro senza la religione?
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IS IT POSSIBLE TO HOPE THE FUTURE WITHOUT RELIGION?
The article dwells on a page by Sabino Cassese, President Emeritus of the Constitutional Court. Writing about hope in the future, the illustrious jurist makes an exclusively political-economic speech without mentioning the public or the vital role of religion. This, for a society in crisis, that hopes for a better future.