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Il teologo Giovanni Moioli, ordinato sacerdote dal beato card. Ildefonso Schuster, è stato docente di Teologia spirituale e Teologia sistematica prima nel Seminario di Venegono Inferiore, poi a Milano, presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Scomparso a 53 anni nel 1984, ha lasciato una considerevole mole di scritti, che sono stati raccolti nell’Opera omnia, della quale sono usciti vari volumi, tra cui questo, dedicato alla santità ispirata al Vangelo e alle forme concrete che essa ha assunto nel tempo, soprattutto negli Istituti secolari.
Il libro contiene alcuni contributi di Moioli pubblicati tra il 1964 e il 1986 (due sono usciti postumi). Il testo curato da Claudio Stercal, reca la prefazione di Cesare Vaiani, docente di Teologia spirituale e segretario generale per la formazione e gli studi dell’Ordine dei Frati minori. Egli sottolinea i due aspetti salienti della riflessione sviluppata dal teologo brianzolo: innanzitutto, l’aver tolto all’idea di santità «quel carattere di eccezionalità che spesso le è attribuito, riportandola ad essere l’universale vocazione cristiana», proprio come il Concilio Vaticano II ha affermato; in secondo luogo, l’aver indagato in modo approfondito la spiritualità laicale, oltre a quella della vita religiosa.
I saggi raccolti nel volume, presentati in ordine cronologico, risultano divisi tra quelli dedicati alla santità e quelli incentrati sulle forme di vita santa, pur nella consapevolezza, come sottolinea ancora Vaiani, della necessità «di tenere presente la globalità del pensiero di Giovanni Moioli, che avanzava progressivamente e organicamente, nei diversi ambiti, nutrendosi dei singoli approfondimenti e facendoli interagire tra loro». Si tratta di 16 contributi, che vertono su vari argomenti, tra cui la spiritualità laicale, l’universale vocazione del popolo di Dio alla santità, il valore cristiano dell’obbedienza, il peccato, la consacrazione, la condizione femminile in ordine alla spiritualità cristiana, al discernimento e alla direzione spirituale.
Le riflessioni sviluppate da don Moioli sono profonde e attuali: la santità è personale, ma non individualistica, ovvero ha un respiro ecclesiale; le dimensioni fondamentali della fede cristiana sono quella oggettiva (fides quae) e quella soggettiva (fides qua), per cui la santità è una in tutti i santi, in quanto proviene da Dio e dallo Spirito, pur assumendo forme assai diverse nelle singole persone che sono state capaci di realizzarla; la laicità non è semplicemente «la situazione ecclesiologica non specificata né dal sacramento dell’Ordine né dal quadro di vita religiosa», ma più precisamente «quella forma di servizio cristiano che è l’impegno – secondo la fede – nel mondo e per il mondo».
Secondo il sacerdote lombardo, la teologia spirituale può essere interpretata come la comprensione del vissuto cristiano; camminare nella santità significa rivivere la vicenda di Cristo ed essere «memoria» della sua morte e risurrezione. Moioli sa che si diventa santi non tanto per ciò che si fa, ma per l’amore con cui lo si fa, e l’amore vero coincide con quello di Gesù e del suo Spirito.
GIOVANNI MOIOLI
Santità e forme di vita cristiana
Milano, Centro Ambrosiano, 2018, 368, € 35,00.