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Il contesto dell’articolo. Abbiamo già presentato, in un precedente saggio, il fenomeno del cybersex e i numeri relativi alla diffusione e al consumo di pornografia online, proponendo anche alcuni elementi peculiari di questa rispetto alla pornografia «tradizionale». Internet non ha creato la pornografia, così come non ha creato la dipendenza, il bullismo, la violenza, il gioco d’azzardo, l’isolamento sociale.
Perché l’articolo è importante?
«La dipendenza è probabilmente l’unica malattia che è necessario capire per poter guarire» (D. Boyd).
P. Cucci spiega quali sono le precondizioni dello sviluppo di una dipendenza dal sesso «virtuale». Essa attecchisce solitamente in personalità che manifestano difficoltà nella vita ordinaria, insieme a ferite del passato.
L’articolo, quindi, presenta alcune possibili piste terapeutiche per un cammino di libertà e di ritorno alla vita. In particolare si fa riferimento alla proposta dell’associazione Sex Addicts Anonymous (Saa) – strutturata sulla base del percorso terapeutico degli Alcolisti anonimi – che cerca di aiutare coloro che vivono la sessualità in modo compulsivo, evidenziando nel corso del tempo le stesse modalità distruttive riscontrate nella dipendenza da droga e alcol.
Vengono infine presentati i passi essenziali del percorso della Saa, che riprende molti punti della dottrina della Chiesa in materia di sessualità, mostrandone l’efficacia in chiave terapeutica.
In questo percorso appare fondamentale:
- Saper riconoscere i «fattori di innesco» (P. Kleponis).
- Imparare ad «addomesticare» internet.
- Accettare l’aiuto del gruppo.
- Riconoscere le ferite del passato.
- Non sottovalutare l’importanza di un cammino di fede.
- Riscoprire l’altruismo e la sua grande efficacia terapeutica.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Cosa cercano davvero le persone imprigionate in questa particolare dipendenza? Perché fa male?
- È possibile combattere e vincere la dipendenza dal sesso e dalla pornografia online? Come?
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CONFRONTING THE SCOURGE OF “ONLINE” PORNOGRAPHY
The Internet did not create pornography, just as it did not create addiction, bullying, violence, gambling, or social isolation. It is not a question, therefore, of putting on trial an invention that, like any other innovation, can be used for good or evil means. In order to adequately address this problem, we must explore certain fundamental themes of human life; for example, awareness, relationships, the search for meaning, and the ability to talk about one’s own emotional experience. Research carried out in this regard shows that when this is done, it becomes possible to effectively counteract the culture of addiction. The article presents certain possible therapeutic avenues for a path towards freedom, and a return to life.