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Il contesto dell’articolo. Nella cultura della modernità, che si è formata dopo le guerre di religione in Europa, ogni valore, metafisico, religioso, culturale, che pretendeva di essere unico, veniva escluso dal discorso pubblico e confinato nella sfera privata degli individui. Si affermava così il secolarismo liberale. Ora questo secolarismo sembra mostrare diverse incrinature, con una nostalgia di qualcosa di grande e di puro che è indissolubilmente legato al cuore dell’uomo. Sembrano oggi sorgere voci tendenti a riportare la «teoria dei valori» su base razionale all’interno stesso della politica, affinché la società ridiventi sensibile a una humanitas troppo a lungo segregata nel privato.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo ripercorre, guardando brevemente all’indietro, i fattori che hanno generato la dissociazione tra le attività umane e la dimensione religiosa.
Poi si sofferma sulla privatizzazione del valore «fede» e della morale che ne discende, e mostra come nella stessa cultura laica si manifesta quella che potremmo chiamare la «spia della nostalgia». Geno Pampaloni, nel corso di un’intervista, rovesciando l’ammonimento di Bonhöffer, il quale esortava i cristiani a vivere «come se Dio non fosse», Pampaloni, laico, chiedeva ai laici di vivere «come se Dio fosse». In particolare si fa riferimento a un dibattito sull’esistenza e la natura di una «morale laica» che verso la fine degli anni Ottanta contrappose Luigi Firpo, storico dell’Università di Torino, a Ernesto Galli della Loggia, storico dell’Università di Perugia e noto commentatore di politica interna, entrambi laici.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Quale ruolo spetta ancora ai valori etici nello spazio pubblico?
- Perché e in quali forme ed espressioni emerge una sorta di «nostalgia» di valori cristiani, pur depurati dalla fede della Chiesa?
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“FINDING A SENSE OF THE ADVENTURE OF THE WORLD”. The nostalgia of values
In the culture of modernity, which came about following the religious wars in Europe, every metaphysical, religious, and cultural value that claimed to be unique was excluded from public discourse and confined to the private sphere of individuals. Thus, liberal secularism was affirmed. Today, however, there is a tendency to bring the “theory of values” back into politics itself, so that society might becomes sensitive to a humanitas all too long segregated in the private sphere. The article dwells on the privatization of the value of “faith” and the morality that follow from it and shows how in secular culture what we might call the “spy of nostalgia” manifests itself.