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L’autore, docente presso l’Università Paris-VII Denis Diderot, affermato sinologo, grazie all’approfondimento della lingua e del pensiero cinese conseguito presso le università di Pechino e di Shanghai dal 1985 al 1987, è uno dei pensatori francesi più tradotti all’estero. Risorse del cristianesimo, insieme a Il gioco dell’esistenza, rappresenta una delle ultime opere della sua vasta produzione letteraria a partire da Processo e creazione (1991).
Il testo riproduce una conferenza tenuta presso la Biblioteca nazionale di Francia, e poi presso l’Università cattolica di Lione, nel marzo e nel maggio del 2016. Si compone di sette capitoli. L’esposizione prende l’avvio da una precisa puntualizzazione: non evitare di interrogare e di interrogarsi sulla questione del cristianesimo in un momento in cui si è più inclini a farlo anche nei riguardi di altri ambiti sia culturali sia religiosi, ma avvicinarsi al cristianesimo «con distacco, da un punto di vista esterno».
Il cristianesimo ha offerto nuove e grandi possibilità. Per questo non può essere accettato ciò che l’autore definisce «evitamento», allontanamento da esso. Egli intende così sviluppare una filosofia che non sia più cristiana, pur onorata come essa è da grandi pensatori, ma che tuttavia sia una filosofia del cristianesimo senza attraversare la «precondizione della fede», prescindendo, cioè, dalla prospettiva tradizionale dell’apologia e della critica, della sua difesa o accusa. Il tutto per non smarrire ciò che di più fecondo è sedimentato nel cristianesimo.
È un libro da leggere con attenzione, a partire dalla trattazione delle due «risorse» riscontrate da Jullien nei testi evangelici, indipendentemente dai valori abitualmente ritenuti fondamentali in essi: l’uso della lingua greca e non aramaica; non una, ma ben quattro narrazioni scritte, tra le quali l’autore predilige quella giovannea. Per lui, Giovanni è colui che frantuma lo statuto logico e ontologico dei greci, che opponevano categoricamente l’essere al non-essere, il vero al falso, prediligendo, al contrario, uno «statuto cristico», dal momento che rende possibile la descrizione di un «Essere [che] è dentro il divenire». L’intento dell’autore è quello di istituire un possibile esistenziale che consenta di far emergere nella vita qualcosa di inedito e che fondi e ravvivi una progettualità sempre dinamica e viva.
Da sottolineare che Jullien tratta il Vangelo con le stesse modalità con cui esplora le risorse sia del pensiero greco sia del pensiero cinese: confessa, infatti, di «non essere taoizzato».
FRANÇOIS JULLIEN
Risorse del cristianesimo: ma senza passare per la via della fede
Seggiano di Pioltello (Mi), Ponte alle Grazie, 2019, 128, € 14,00.