|
Il contesto dell’articolo. Dopo l’arrivo di san Francesco Saverio in Giappone (1549), la Chiesa cattolica conobbe una rapida fioritura nel Paese. Ma nel 1587 scoppiò la persecuzione e da allora, per più di 200 anni, nessun sacerdote poté entrare in Giappone.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo ricostruisce le modalità con le quali non poche comunità cristiane in Giappone scelsero la via della clandestinità per preservare la loro fede, mantenendo uno stile di vita che esteriormente appariva buddista. Inoltre, quando si scatenò la persecuzione, i cristiani si preparavano con coraggio al martirio attraverso manoscritti, come Maruchirio no Kokoroe («Istruzioni per il martirio»). Altri testi preziosi come questo si sono conservati fino ad oggi, tenuti al sicuro proprio dai persecutori: Il Manuale per la contrizione o La formazione ascetica e spirituale permisero la formazione di intere generazioni di battezzati.
È anche importante sapere che in questo tempo di isolamento la Chiesa non ha dimenticato i cristiani giapponesi e ha continuato a pianificare l’invio di missionari nel Paese del Sol Levante. L’incontro del 1865 con i cristiani nascosti» di Nagasaki non fu dunque un evento unilaterale o una semplice casualità.
L’articolo si sofferma anche sul processo di verifica dell’ortodossia di quei cristiani da parte dei missionari francesi che li scoprirono. Emerse tra l’altro la forte influenza, nel bene e nel male, delle diverse congregazioni religiose che nel XVII secolo avevano portato il cristianesimo in quella terra. Così scriveva p. Petitjean in una lettera del 29 gennaio 1866: «Non è esagerato affermare che l’antica rivalità aveva creato sètte tra i cristiani. Ancora oggi, dopo più di duecento anni, quelle differenze sopravvivono».
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Avvenuta la prima evangelizzazione, come è potuta sopravvivere la fede cristiana in Giappone per più di 200 anni senza la presenza di sacerdoti?
- Quei cristiani che hanno tramandato la loro fede per sette generazioni prive di sacerdoti possono essere di esempio anche per i cristiani di oggi?
***
THE DISCOVERY OF JAPAN’S “HIDDEN CHRISTIANS”
After the arrival of Saint Francis Xavier in Japan (1549), the Catholic Church flourished rapidly in the country. In 1587, however, persecution broke out and from then on, for more than 200 years, no priest was permitted to enter Japan. Yet, the link between the Japanese Church and the universal Church remained constant, and when the missionaries arrived in Japan in 1865, the whole world was surprised and happy with the “discovery of believers” in Nagasaki. Those Christians who have handed down their faith for seven generations without priests are also an example to Christians today. The Author is Provincial of the Society of Jesus in Japan.