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Il contesto dell’articolo. L’offensiva turca di inizio ottobre nel nordest della Siria contro le «Unità di protezione popolare» (Ypg), considerate da Ankara il ramo siriano del «Partito dei lavoratori del Kurdistan» (Pkk) ha aperto una nuova ennesima fase nell’infinito conflitto siriano.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo contestualizza i fatti e spiega le ragioni politiche dell’offensiva turca contro i curdi, sebbene per il momento appaia «congelata». In realtà, il progetto turco di tenere lontano dai propri confini i militanti delle Ypg era già iniziato da diversi anni.
Poi ci si sofferma sulle implicazioni del «via libera» all’operazione dato in qualche modo da Donald Trump via Twitter, quando ha affermato di voler ritirare il contingente statunitense dal nord della Siria. La decisione è stata duramente condannata dalle formazioni curde, che si sono ovviamente sentite tradite, dalle cancellerie europee – in realtà molto blandamente –, e anche da diversi esponenti dell’amministrazione statunitense e del Pentagono.
L’articolo prosegue ripercorrendo le vicende e le ragioni del conflitto, nonché le mire politiche e strategiche degli attori internazionali che in questi mesi vi hanno, a vario titolo, partecipato: la retorica neo-ottomana di Erdogan, il ruolo preminente cercato nell’area dalla Russia di Putin, la nuova chance per Assad, l’interesse dell’Iran per il cosiddetto «corridoio sciita», l’ambivalente posizione degli Usa, e il destino dei curdi siriani e della causa curda nel suo insieme.
Infine, p. Sale spiega perché questa situazione potrebbe portare a nuovi scenari imprevedibili, non solo in Medio Oriente, generando una nuova catastrofe umanitaria e ridando forza alle «formazioni dormienti» dell’Isis, anche dopo l’uccisione del sedicente «Califfo Nero di Mosul», Abu Bakr al-Baghdadi.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Perché la Turchia ha attaccato le milizie curde in Siria?
- Quale peso ha avuto su questa decisione di Erdogan, la dichiarazione di disimpegno nell’area da parte di Trump?
- Che effetti collaterali sono prevedibili, a livello locale e globale, a seguito di questi fatti?
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“SOURCE OF PEACE”: THE TURKISH OPERATION AGAINST THE SYRIAN KURDS
Those who thought that the Syrian conflict had come to an end have had to reconsider. Actually, in recent weeks, with the Turkish invasion of the Rojava, we have entered a new phase of hostilities which, although for the moment -due to Russia’ s intervention- seem to be “halted” in an apparently “definitive” truce, could very well start again with unpredictable consequences. This article retraces the events of the conflict and tries to understand the reasons which determined it, as well as the political and strategic aims of the international actors who have participated in it in various ways in recent months.