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La crisi della società occidentale come tema di riflessione si è resa sempre più attuale negli ultimi anni, a livello sia accademico sia divulgativo. Questo saggio ha la pretesa di trattare il tema inserendosi tra i due piani e prendendo in considerazione in particolare il ruolo che in essa ha la classe competente.
Le società sono quotidianamente alle prese con una serie di rischi e sono chiamate a gestirli; per amministrarli, si è sviluppato il ruolo della delega: una parte del potere viene dato a uno o più competenti di esse. Con l’avvento della società moderna, questo meccanismo si è fatto più complesso e si sono moltiplicate le figure dei competenti in ogni singolo settore della società: più questa è diventata complessa, più numerosi sono stati i professionisti chiamati a prendersene cura. Il competente è una persona formata e preparata per lavorare nel suo singolo settore, come ad esempio un politico, un tecnico, un manager e via dicendo. Ognuna di queste figure si occupa di un singolo settore specifico e di questo è responsabile. Cosa succede però quando la società entra in una crisi che non è solo economica o sociale o politica, ma di sistema, e quindi quando i professionisti di ogni ambito non riescono più a ottenere i risultati desiderati?
Con un apparato bibliografico, che passa dai classici della letteratura sociologica e filosofica del Novecento ai riferimenti tratti dal cinema e dalla cultura pop, l’autore svolge la sua indagine sulla figura del competente e del suo ruolo in relazione alla crisi della società attraverso tre concetti centrali: produzione della sicurezza, rendimenti decrescenti della competenza e disrupzione della ragione.
Nel volume si evidenzia come il compito primario di una società sia quello di garantire la sicurezza dei cittadini. Nato per limitare le incertezze primarie della persona, lo Stato ha poi esteso la sua influenza a tutte le forme di incertezza minori, andando a regolare sempre più dimensioni della vita degli individui, come salute, mobilità o istruzione. In questo ambito esso è chiamato a investire, in quanto l’individuo che non teme per la sua incolumità e che vede garantiti i propri diritti è in grado di generare ricchezza e benessere non solo per se stesso, ma anche per tutta la comunità. Lo Stato è così chiamato a ridurre l’incertezza e il rischio: la sicurezza genera lo sviluppo, e lo sviluppo produce sicurezza; dalla positiva relazione tra i due si costruisce il futuro.
Nel corso dell’epoca moderna, lo Stato è diventato l’unico detentore della sicurezza, e così esso si rivela necessario anche quando è inefficace. È quello che l’autore chiama «il paradosso della competenza»: abbiamo bisogno dei competenti anche nel momento in cui essi non riescono ad adempiere il loro compito. La fase di crisi viene descritta come una fase di rendimenti decrescenti: a maggiori investimenti corrispondono risultati sempre più scarsi. Questa crisi della società è presentata come una crisi di competenza: il sistema ne presuppone più di quella disponibile. I rendimenti decrescenti non sono una novità, ma si presentano in maniera ciclica all’interno delle società e vi producono delle trasformazioni. La reazione positiva a tale situazione è quella di evitare i conflitti di classe tra i membri della società, focalizzandosi su obiettivi collettivi e su una maggiore coesione.
La mancata efficacia di queste soluzioni porta a un ultimo livello della crisi, che non si rivela più soltanto come economica, politica o sociale, ma diventa anche epistemologica. Vengono così messi in discussione i fondamenti, gli ideali e i princìpi della società attraverso un processo che nel volume viene definito come «disrupzione della ragione», che sancirebbe la fine di una società e del suo modello.
Il volume non soltanto è una riflessione originale sul mondo contemporaneo, ma anche un’analisi sul concetto di competenza che, nelle sue declinazioni di istruzione, formazione e impegno per la collettività, viene presentato come elemento centrale delle società e delle comunità, capace di sancirne un futuro positivo, come pure di decretarne la fine.
RAFFAELE ALBERTO VENTURA
Radical choc. Ascesa e caduta dei competenti
Torino, Einaudi, 2020, 248, € 14,00.