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La riproposizione di questa pubblicazione – a 20 anni dalla morte di uno dei maggiori storici dell’economia del secolo scorso e a oltre 60 dalla sua prima apparizione – merita di essere segnalata per il valore intrinseco dell’opera e per la sua sorprendente attualità. Infatti, questo libro contiene alcuni saggi che provengono dalle lezioni tenute dall’autore nella prima parte degli anni Cinquanta del secolo scorso all’Università di Cincinnati, negli Stati Uniti, nazione in cui Carlo Cipolla trascorse la maggior parte della sua vita accademica.
Da sottolineare che questa nuova edizione è arricchita dall’Introduzione scritta dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nella quale, ricordata la casualità dell’approccio agli studi di storia economica da parte dell’autore, se ne sottolinea l’importanza, come pure l’attualità. Più specificamente il Governatore mette in risalto il richiamo fatto da Cipolla a due caratteristiche che si stanno manifestando in concomitanza con l’emergenza sanitaria della pandemia di Covid-19: i rischi di deflazione e la presenza di innovazioni e cambiamenti tecnologici e istituzionali che caratterizzano la storia della moneta. Dalle riflessioni di Visco emerge anche la conferma della validità del detto historia magistra vitae, che si traduce, citando lo stesso Cipolla, nel «vedere nella loro corretta dimensione storica i problemi attuali con cui dovremo confrontarci» (p. 17).
Il libro, articolato in 5 agili capitoli, presenta per ogni argomento trattato una ricca bibliografia, a testimonianza del profondo lavoro di ricerca svolto dall’autore. Completa l’opera un’interessante appendice dal sapore prevalentemente metodologico, dedicata ai temi dei prezzi, della loro comparabilità nel tempo e della costruzione di numeri indici in grado di aiutare gli studiosi e gli esperti economici a meglio indagare e interpretare i fenomeni economici.
Assieme al valore della trattazione dei singoli argomenti, va anche sottolineato lo stile, che rende la lettura godibile, con l’aiuto di aneddoti ed episodi storici che, da un lato, stemperano la potenziale pesantezza degli argomenti e, dall’altro, invogliano il lettore a proseguire questo interessante viaggio nella moneta e nella civiltà del Medioevo.
Scorrono così pagine in cui si affrontano i temi dell’importanza della moneta primitiva nell’Europa barbarica e ci si sofferma su quelle particolari monete che nei secoli medievali si imposero per diffusione, i cosiddetti «dollari del Medioevo». Vengono poi le pagine dedicate alla coesistenza tra le monete di grosso taglio e quelle di piccolo taglio: coesistenza contrassegnata dal loro slittamento di valore e dalle difficoltà delle seconde di stabilire un rapporto di cambio certo e duraturo con le prime.
Il capitolo conclusivo si concentra sulla descrizione dei tratti significativi della civiltà medievale attraverso la lente dello studioso di storia economica. Affiorano, tra gli altri, gli aspetti di costo e, in particolare, di costo dei trasporti e della loro dinamica nel corso dei secoli, e di costo del denaro, ovvero i tassi di interesse e la loro struttura con il correlato problema dell’usura.
Attraverso questo percorso l’autore individua i due caratteri più significativi della civiltà medievale: quello particolaristico e quello aristocratico. Due caratteri che confermano inequivocabilmente quanto alcuni fattori economici influenzino l’evoluzione storica della civiltà mediterranea.
CARLO M. CIPOLLA
Moneta e civiltà mediterranea
Bologna, il Mulino, 2020, 136, € 13,00.