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Questo volume, che presenta gli interventi di Guido Carli alle Assemblee dell’Associazione bancaria italiana (Abi) e alle Giornate del risparmio, permette, come sottolineano nella prefazione Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, e Maurizio Sella, presidente dell’Istituto «Luigi Einaudi», di ricostruire il pensiero e la visione di «uno dei più longevi Governatori della Banca d’Italia del dopoguerra, celebrato per l’autorevolezza, la competenza e il prestigio con cui ha esercitato le sue funzioni». Doti che sicuramente sono state spese nella difesa della centralità del risparmio, in coerenza con il dettato della Costituzione, ma che sono emerse con altrettanta chiarezza quando Carli ha assunto i ruoli sia di presidente di Confindustria sia di civil servant come senatore della Repubblica per due legislature e come ministro del Tesoro.
Questi suoi scritti si prestano a una duplice lettura: in chiave congiunturale, ma anche e soprattutto in ottica strutturale, con insegnamenti destinati a protrarsi validamente nel tempo. In questo percorso si è accompagnati dalle interessanti riflessioni contenute nel saggio di Alfredo Gigliobianco, storico ed economista. Emergono così alcune caratteristiche fondamentali che hanno ispirato l’operato di Carli, tra cui la centralità del ruolo dell’accumulazione di capitale in una prospettiva di mercato dei capitali efficiente, elemento indispensabile per rilanciare una seria politica di investimenti, ma che purtroppo si scontrava con la manifesta ritrosia dei risparmiatori italiani a impiegare i propri fondi a lungo termine.
Sul piano internazionale, va sottolineata l’importanza attribuita da Carli al tema della liquidità internazionale: un tema fortemente condizionato nel secondo dopoguerra dalla bocciatura del piano elaborato dall’economista Keynes nell’ambito del quadro degli accordi di Bretton Woods, a causa della posizione degli Stati Uniti contraria ad accettare una stretta proporzionalità tra la creazione di liquidità e lo sviluppo dei traffici internazionali. Con il suo prestigio e la sua autorevolezza, Carli è riuscito, almeno in parte, ad attenuare la durezza della posizione degli Usa, che avevano fatto del dollaro la vera moneta di riferimento del sistema internazionale. Da un lato, egli ha contribuito, nei limiti del possibile, ad avvicinare le decisioni sulla creazione di liquidità agli interessi italiani ed europei; dall’altro, ha catalizzato il consenso intorno alla proposta di una moneta razionalmente prodotta, i Diritti Speciali di Prelievo.
Oltre che essere stato per l’Italia il principale artefice del Trattato dell’Unione Europea, siglato a Maastricht poco più di 27 anni fa, Carli si è battuto energicamente, lasciandone una traccia evidente nei suoi scritti, per un’interpretazione dinamica e non statica dei parametri per l’adesione alla moneta unica europea.
Questo libro offre spunti stimolanti per decifrare la realtà del primo Ventennio di questo secolo, scandito da crisi di liquidità internazionale e relative misure di sostegno, dalla necessità di un ripensamento delle interpretazioni delle regole alla base dell’Unione Europea e dalla ricerca di nuovi equilibri tra le più significative aree geo-economiche mondiali.
GUIDO CARLI
Mercato, europa e libertà
Roma – Bari, Laterza, 2019, 216, € 22,00.