|
Persona, diritti e amore verso Dio sono i temi trattati in questo libro dal card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna. Lo scritto è un dialogo originale e di grande spessore con il dettato costituzionale, un momento di profonda riflessione sul senso dell’esistenza e della fraternità, che è la vera realizzazione dell’essere.
All’inizio, l’A. si rivolge così alla Costituzione: «Sento proprio il bisogno di scriverti una lettera, anzitutto per ringraziarti di quello che rappresenti da tanto tempo per tutti noi. Hai quasi 75 anni, ma li porti benissimo! Ti voglio chiedere aiuto, perché siamo in un momento difficile e quando l’Italia, la nostra patria, ha problemi, sento che abbiamo bisogno di te per ricordare da dove veniamo e per scegliere da che parte andare» (p. 5).
La costruzione di un mondo più giusto, ispirato ai valori del Vangelo è il leitmotiv che illumina il testo, che, con chiarezza e profondità, tocca i temi principali della vita dell’uomo: il lavoro, i rapporti sociali, la proprietà e un nuovo modo di intendere l’altro sono parte integrante di un percorso che non è solo giuridico e si rivela di grande attualità per le sfide che l’umanità è chiamata ad affrontare nel futuro.
Interessante osservare la declinazione dei princìpi costituzionali, orientati verso il bene comune e la solidarietà: l’«esserci per gli altri» è il fondamento di ogni possibile relazione personale o fra gli Stati. Sempre rivolgendosi alla Costituzione, l’A. scrive: «Tu, infatti, chiedi a tutti di mettere le proprie capacità a servizio della fraternità, perché la società come tu la pensi non è un insieme di isole, ma una comunità tra persone, tra le nazioni e tra i popoli. È fondamentale l’art. 2 in cui parli dei diritti inalienabili dell’uomo, di ogni uomo, non solo dei cittadini, e dei doveri inderogabili di solidarietà. Ci ricordi (art. 4) il dovere, per ogni cittadino, di impegnarsi in attività che contribuiscano al progresso sociale e civile. Si tratta di due dei “principi fondamentali”, che fanno parte del volto e dell’anima della Repubblica» (p. 10).
Il libro è arricchito dall’ultima lezione tenuta dal professor Valerio Onida, giudice e presidente della Corte costituzionale, presso l’Università di Bologna: storia, diritti civili e tutele trovano posto nelle diverse risposte che il giurista offre all’uditorio. Alla fine leggiamo la postfazione del professor Pierluigi Consorti, ordinario presso l’Università degli Studi di Pisa, che introduce interessanti osservazioni sui pilastri della spiritualità civile.