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Come si nota nella prefazione, il libro, presentando il commento a un’importante lettera di san Paolo, vuol essere anche un tributo all’opera e alla fruttuosa fatica del p. Saverio Corradino, morto nel 1997, un gesuita dagli interessi molteplici, matematico e filosofo della scienza, attento interlocutore della cultura contemporanea e appassionato studioso della Sacra Scrittura, alla quale ha dedicato molti anni della sua vita, facendone oggetto di ritiri spirituali, conferenze, letture bibliche. La gran parte dei suoi scritti è rimasta inedita, sotto forma di appunti e registrazioni, e ora, grazie alla ricostruzione puntuale di p. Giancarlo Pani, sta progressivamente vedendo la luce in una serie di pubblicazioni apparse nel corso di questi anni (Giona, Apocalisse, Sapienza, Giuditta, Il potere nella Bibbia, Chi è l’uomo?).
Il presente libro si struttura in tre parti principali: la traduzione della Lettera, capitolo per capitolo, cui seguono un commento analitico e una riflessione finale, che entra in merito alle questioni che si trovano nel testo. Nel corso della lettura emergono così aspetti fondamentali della vicenda di Paolo (messi a confronto con quanto riportato negli Atti degli Apostoli) e i temi ricorrenti della sua predicazione: i rapporti legge/salvezza, fede/grazia, libertà/radicalità del Vangelo, autorità/obbedienza, peccato/nuova creazione inaugurata da Cristo crocifisso e risorto. Una serie di polarità che la logica umana non riesce a tenere unite e che possono essere ricomprese solo nel nuovo ordine inaugurato da Cristo, il quale recupera, con il suo stile paradossale, ogni aspetto della nostra umanità e della nostra storia: «Lo squilibrio interno, anziché essere ricomposto, è stato completamente sovraccaricato. Uno si aspetterebbe che Dio alleggerisse il proprio peso, invece a volte moltiplica quel carico. […] L’umanità del Signore è calpestata, oltraggiata, umiliata, aperta, fatta a pezzi, e poi viene ricomposta nella risurrezione» (pp. 179 s).
La Lettera ai Galati è anzitutto un’autopresentazione sconcertante, ma indubitabile, della missione che Paolo ha ricevuto direttamente da Dio (cfr Gal 1,1), senza che questo comporti il rifiuto della mediazione ecclesiale: «Certo è il Risorto che lo ha costituito apostolo in una rivelazione; e l’immediatezza è il segno dell’autenticità, ma non la garantisce per il seguito; la Chiesa deve prendere atto del punto iniziale, immediato, che è autentico, ma deve confermare l’autenticità dell’itinerario che ne segue, e che può diventare inautentico. Poiché se uno ha iniziato bene, può correre il rischio di andare fuori strada (2,2)» (p. 173).
Ci viene così offerto un ritratto molto umano e delicato dell’Apostolo e del difficile momento che sta vivendo nella Chiesa nascente, insieme alle gravi problematiche teologiche da affrontare, ma dove sempre protagonista è la potenza di Dio che si manifesta nella fragilità: «Paolo – e lui solo, non propriamente gli altri, meno che mai i suoi rivali – ha dovuto pagare il prezzo di una solitudine umana e di una povertà nel senso biblico, e di tutti i paradossi che Dio impone a colui che si è riservato fin dal grembo materno» (p. 16).
L’accettazione di questa sofferenza e solitudine è un aspetto essenziale della risposta di Paolo alla chiamata ricevuta da Dio e, insieme, il luogo in cui si manifesta la potenza della parola di Dio, che non manca mai di portare frutto. La Lettera in questo senso costituisce soprattutto «una grossa esperienza spirituale […], un crocevia nell’epistolario di Paolo e anche nella sua storia di Apostolo» (p. 169). E come mostra la storia successiva, essa è stata non di rado un punto di svolta anche per i suoi lettori. Nel lungo elenco di coloro che sono usciti trasformati dalla lettura della Lettera ai Galati colpisce in particolare la vicenda di uno dei suoi più acuti interpreti, Heinrich Schlier. Scrivendo il commento alla Lettera, più volte edito, egli compie un percorso inverso a quello di Lutero, scoprendosi cattolico: «La sua fede nel Cristo era anche la fede della Chiesa apostolica. Lo Schlier aveva scoperto il valore e l’importanza della Tradizione della grande Chiesa: un fatto sconcertante per la mentalità protestante» (p. 13).
SAVERIO CORRADINO
L’essenziale del Vangelo. La lettera ai Galati
a cura di GIANCARLO PANI
Palermo, Pietro Vittorietti, 2020, 192, € 13.00.