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Con questa monografia mons. Vicente Cárcel conclude l’imponente raccolta documentale iniziata nel 2011 al fine di divulgare i testi inediti sulla Seconda Repubblica e sulla Guerra civile spagnola che sono conservati negli Archivi Vaticani (1931-39).
Il primo documento riprodotto in questo volume è una nota autografa del nunzio Gaetano Cicognani. Non è datata, ma senza dubbio deve essere stata redatta ai primi di gennaio del 1939. L’appunto riveste grande importanza, perché sintetizza lo stato delle relazioni della Santa Sede con la Spagna Nazionale, nonché la necessità e opportunità di un Concordato e la concessione di privilegi al Capo dello Stato. Sebbene la guerra si fosse conclusa il 1° aprile 1939, il libro raccoglie anche alcuni documenti dell’aprile e del maggio di quell’anno, perché sono la continuazione logica di questioni trattate nei precedenti volumi.
Un tema esaminato in modo approfondito dal curatore è quello del Convenio cultural Hispano-Alemán. Questa convenzione, firmata nel 1939, non venne mai ratificata, grazie alle pressioni esercitate sul generale Franco da Pio XI, che scorgeva i potenziali pericoli derivanti dalle infiltrazioni del nazismo in Spagna.
Inoltre, si dà notizia degli assassini di Anselmo Polanco, vescovo di Teruel, ora beato, e di Manuel Irurita Almándoz, vescovo di Barcellona, ucciso nel dicembre 1936 e del quale è in corso il processo di beatificazione.
In appendice a questo volume, e a complemento dei precedenti, mons. Cárcel riporta la documentazione relativa a sacerdoti, religiosi/e, seminaristi e laici profughi e l’aiuto che prestò loro il Comitato stabilito nel Pontificio Collegio Spagnolo di San Giuseppe a Roma, su iniziativa di Pio XI. Ricorda anche gli interventi del Vaticano a favore di condannati a morte, detenuti politici e in generale vittime della Guerra civile, presso i governi della Repubblica e della Spagna cosiddetta «Nazionale», attraverso le iniziative dell’incaricato di affari, mons. Ildebrando Antoniutti, il quale riuscì a ottenere il ritorno nella loro patria dei bambini baschi espatriati.
Del gruppo dei profughi della Guerra civile facevano parte l’arcivescovo di Tarragona, card. Francisco Vidal y Barraquer, e il vescovo di Vitoria, Mateo Múgica. Il primo auspicava che Franco governasse la Spagna e si congratulò con lui per la vittoria militare, ma il governo gli proibì di rientrare nella sua arcidiocesi, per cui morì in esilio, in Svizzera: era accusato di svolgere attività catalanista dall’Italia. Mons. Múgica invece poté tornare in Spagna nel 1945, malato e quasi cieco.
Infine, a complemento della documentazione pubblicata nel volume VI, mons. Cárcel riporta quella che si riferisce alla nomina del nunzio Gaetano Cicognani, nel giugno del 1938, con il rapporto dettagliato della solenne cerimonia di presentazione delle sue lettere credenziali al Capo dello Stato e i discorsi pronunciati da entrambi.
Un pregio di questo volume è di far conoscere i primi documenti concernenti la Spagna del pontificato di Pio XII, eletto Papa il 2 marzo 1939, appena un mese prima della fine della Guerra civile. In questo senso fu molto importante il radiomessaggio da lui rivolto agli spagnoli il 16 aprile 1939, nel quale faceva riferimento a «quegli altri che, quali figli prodighi, s’accingono a far ritorno alla casa del Padre», e chiedeva che venissero «accolti con benevolenza ed amore»; al tempo stesso, raccomandava ai vescovi di «consigliare gli uni e gli altri affinché nella loro politica di pacificazione tutti seguano i princìpi inculcati dalla Chiesa, e proclamati con tanta nobilità dal Generalissimo: princìpi di giustizia, cioè, per il delitto, ma di generosa benevolenza verso coloro che hanno errato» (pp. 300-302).
La II República y la Guerra civil en el Archivo Secreto Vaticano. VII.
Documentos del año 1939 (enero-mayo). Apéndices
a cura di VICENTE CÁRCEL ORTÍ
Madrid, BAC, 2020, XXXVIII-434, € 26,00.