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Il contesto dell’articolo. Ricorre quest’anno il bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte, avvenuta il 5 maggio 1821 nell’isola di sant’Elena, dove l’imperatore era stato esiliato dai vincitori del «grande conflitto europeo».
Perché l’articolo è importante?
Napoleone è stato – ed è ancora – un mito scomodo, contradditorio, che ha attraversato tutto il XIX e XX secolo. Non a caso, quest’anno sia in Francia che in Italia, istituzioni e studiosi ricorderanno l’anniversario, partendo da punti di vista (o da obiettivi) tutt’altro che convergenti. Come sappiamo già Alessandro Manzoni, all’indomani della sua morte, si chiedeva se la sua fosse stata una «vera gloria». Eppure, molte riforme introdotte dal «piccolo generale corso» hanno segnato in modo indelebile la storia, la cultura e le istituzioni dell’Europa moderna. Non va infatti dimenticato che, attraverso il suo codice civile e altre riforme legislative, Napoleone diffuse, a suo modo, in tutto il continente i fondamenti ideali e politici della Rivoluzione francese. Si è giustamente notato che egli pose anche le basi dello Stato moderno.
L’articolo ricorda che gli storici, spesso, dividono la vicenda umana e politica di Napoleone in tre periodi. Il primo è quello dell’ascesa al potere (quando il giovane generale corso fa valere i suoi talenti sul campo di battaglia, in particolare in Italia), fino al colpo di Stato di brumaio (1799). Il secondo è quello delle grandi conquiste militari nel continente europeo e la creazione dell’Impero. Il terzo è quello, al tempo stesso mesto ed eroico, del declino, prima all’isola d’Elba e poi, definitivamente, nella prigionia di sant’Elena.
In questo articolo viene trattato soprattutto il primo periodo, con particolare attenzione ai fatti del 18 brumaio 1799. Nelle intenzioni degli animatori del colpo di Stato «istituzionale» che depose il Direttorio nato con la Rivoluzione, il generale Bonaparte, doveva essere solo un «buon traghettatore». Ma rapidamente arriva a diventare «Primo Console della Repubblica» e poi Imperatore.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Napoleone: erede e prosecutore della Rivoluzione francese o emblematico leader autoritario?
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THE BICENTENARY OF THE DEATH OF NAPOLEON BONAPARTE
This year marks the bicentenary of the death of Napoleon Bonaparte, which occurred 5 May 1821 on the island of St Helena, where the emperor had been exiled by the victors of the “great European conflict”. Napoleon was – and still is – an inconvenient, and contradictory myth that has spanned the 19th and 20th centuries. On the day after his death, Alessandro Manzoni wondered whether his had been a “true glory”, entrusting posterity with “the arduous judgement” on his life’s work from the historical perspective. This year, institutions and scholars will commemorate the anniversary, starting from points of view (or objectives) that are far from convergent. In any case, the figure of Napoleon still arouses debate, division, mistrust, and admiration.