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Kaddish.com di Ennio Ranaboldo

Kaddish.com

Quaderno 4088 - pag. 205 - 206

15 Ottobre 2020


«Ed ecco qui Larry con il suo fardello. Come farà a trovare qualcuno che reciti il Kaddish al suo posto?» (p. 34). La questione al centro del suggestivo e fondamentalmente ottimista romanzo di Nathan Englander – ebreo newyorchese, classe 1970 – è tutta qui. Il figlio trentenne, dichiaratamente ateo, moderatamente scellerato, pecora grigia, se non nera, di una famiglia ebrea ortodossa trasferitasi da New York a Memphis, in Tennessee, non osa venir meno del tutto al sacro dovere rituale in memoria dei defunti – il Kaddish, preghiera ebraica per i morti, che spetta al figlio maschio –, ma trova il modo di appaltarne la quotidiana attuazione a un disincarnato e assai dubbio servizio in rete, che offre tali preghiere per procura e per una modesta somma di denaro. Non quello che ci si aspetta da lui, ma pur sempre una pratica legittima, a parere dei dotti rabbini consultati dall’esterrefatta e risentita sorella.

Larry muterà di pelle, si ravvederà maturando negli anni, abbandonerà vizi e cattive frequentazioni, fino a diventare un uomo retto, tornato appieno alla tradizione dei padri. Sarà insegnante di Torah in una yeshiva di un quartiere di Brooklyn inventato dall’autore, ma riconoscibilissimo come Borough Park, il molto borghese e molto ortodosso enclave degli ebrei di New York. Analfabeta di ritorno rispetto a Internet (frequentato ossessivamente in gioventù per fini onanistici, e quindi anatema per il devoto che è adesso diventato), Larry recluterà l’aiuto di un giovanissimo e riluttante allievo, orfano come lui, infelice come lui per la perdita di un pezzo del proprio «diritto di nascita» – una tazza rituale andata a un altro fratello –, per rintracciare gli elusivi oranti di kaddish.com e riprendersi il diritto al lutto del padre, pacificando così la propria coscienza con l’assunzione dei doveri filiali.

Un imperativo morale la cui forza diventa per Larry ossessione quotidiana, tormento del cuore e della mente, rendendolo del tutto insensibile al pragmatico, ironico e amorevole ragionare della consorte. Una forza che smuove i precordi del suo stesso essere uomo, ebreo, ma, prima ancora, figlio: «Mentre il pianto diventava più disperato, Larry aveva capito che non stava più piangendo per nessuna di quelle cose. Le lacrime versate non erano per la perdita del padre, ma per la perdita di sé stesso».

La ricerca condurrà Larry – che metterà mano alle scarse risorse di famiglia per il viaggio – nel più santo dei luoghi, Gerusalemme, e altro della sua avvincente e rocambolesca storia non sveleremo qui al lettore. Sarà un’avventura di redenzione personale, animata più dalla nostalgia filiale che non da un obbligo rituale, più dal desiderio di ritrovarsi attraverso l’amore per il padre perduto che non dal tormento di un tardivo senso di colpa. Ma anche il riconoscimento della natura profonda e illuminante delle prescrizioni religiose, oltre ogni grammatica liturgica: «È questo che fanno i riti. Creano un legame nel tempo che ci protegge dal caos».

Il romanzo ha un andamento da commedia, e talvolta è esilarante, ma senza traccia di disincanto intellettuale; anzi, vi si ravvede la vibrante e divertita partecipazione dello scrittore: l’umorismo, tratto distintivo di Englander, è espressione del candore e della radicale genuinità del protagonista, senza per questo sfarinarsi in sentimentalismo.

Non tanto debitore quanto ispirato da maestri come Kafka, i due Roth, i due Singer, e da tante altre voci della tradizione letteraria ebraica e yiddish, il romanzo esprime la fiducia radicale nella possibilità di convertirsi, di passare dal male al bene, per quanto un tale passaggio sia sempre turbolento e precario. Ed è anche una dichiarazione d’amore verso la potenza eterna delle Scritture: «Per svelare i segreti della Torah occorre essere disciplinati. Occorre lavorare e pensare. Basta sapere come rivolgere la domanda e tutto il sapere diventa pigramente tuo».

Lasciamo quindi Larry al crocevia tra sacro e profano, consapevoli che, in fondo, sempre di «miracoli su miracoli» si tratta, e «una vita può cambiare davvero in fretta».

NATHAN ENGLANDER
Kaddish.com
Milano, Einaudi, 2020, 208, € 18,50.


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