ISRAELE E IL GOLFO: PACE O SOLTANTO PROSPERITÀ?

Quaderno 4088

pag. 155 - 167

Anno 2020

Volume IV

17 Ottobre 2020
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Il contesto dell’articolo. Il 15 settembre 2020, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accolto i suoi ospiti israeliani, degli Emirati Arabi Uniti e del Bahrein e insieme hanno firmato una serie di accordi, definiti gli «Accordi di Abramo», aperti da un impegno eccezionale per la pace nel Medio Oriente.

Perché l’articolo è importante?

L’articolo propone una lettura critica degli Accordi. Si nota innanzi tutto che, sebbene sia stato tutto presentato come una novità, non si tratta tuttavia di rapporti nuovi con i Paesi del Golfo né del primo trattato in asso­luto tra Israele e i suoi vicini arabi. L’inizio dei contatti risale a quando Israele e l’Olp avevano avviato le relazioni reciproche, negli anni Novanta. Allora, però, il focus era risolvere il conflitto israelo-palestinese, in vista di una pace globale. Era un’epoca diversa e, quindi, in questo senso quello di settembre è in effetti un passo storico.

Oggi la situazione mondiale, le tensioni regionali e una serie di preoccupazioni condivise tra Israele e il Golfo hanno fatto pas­sare in secondo piano la questione palestinese. Le reti di relazioni attivate dall’entourage di Trump hanno avvi­cinato i leader dell’area, soprattutto quelli con comuni interessi commerciali. Un «vangelo della prosperità», benedetto dagli Stati Uniti, è stato dunque l’esca per attirarli dentro una visione comune, condizionata alla normalizzazione dei rapporti con Israele e a una non velata opposizione alla leadership iraniana in Medio Oriente.

Infine, quel che emerge è che la Palestina e i palestinesi – anche per loro responsabilità ­– sono stati relegati ai margini di questa nuova iniziativa. Mettere da parte il conflitto israelo-palestinese – una ferita aperta e purulenta, come ricorda la Chiesa locale – non può portare però pace o prosperità duratura nella regione. 

Quali sono le domande che l’articolo affronta?

  • Possono questi «Accordi di Abramo» portare alla tanto desiderata pace?
  • Che cosa significa l’esclusione della questione israelo-palestinese dalla visione che anima questi Accordi?

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ISRAEL AND THE GULF: PEACE OR ONLY PROSPERITY?

On September 15, 2020, U.S. President Donald Trump welcomed his guests from Israel, the United Arab Emirates and Bahrain and together they signed a series of documents, which collectively are called the «Abraham Agreements». Although the importance of the meetings between Muslim Arabs and Israeli Jews has captured the media’s attention, the question is: what is really at stake when agreements and alliances change in the Middle East? Can these agreements lead to the much-desired peace? A note of caution must be expressed, and that is by setting aside one of the central issues in the Middle East – the Israeli-Palestinian conflict – lasting peace or prosperity to the region cannot be brought about.

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