
|
Il contesto dell’articolo. Un saggio pubblicato nel 2019 di Margaret Boone Rappaport, biologa e antropologa culturale americana e Christofer J. Corbally, astronomo britannico e sacerdote gesuita, dal titolo The Emergence of Religion in Human Evolution, per la prima volta si è interrogato su come e quando possa essere nata la «capacità religiosa» nell’evoluzione degli ominidi.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo riporta lo sviluppo e le argomentazioni del saggio, la cui conclusione è che la genetica e le scienze neurocognitive ci inducono a riconoscere come solo nell’Homo sapiens – e non per esempio nel suo «cugino», l’Homo neanderthalensis – si possa individuare la capacità religiosa.
Nel libro viene chiarito poi che la «capacità morale» si distingue dalla «capacità religiosa». Entrambe queste capacità rientrano nelle caratteristiche neurocognitive. Ma la «capacità religiosa» richiede ulteriori sviluppi, tra cui la presenza del gene FOXP2 (che troviamo nell’Homo sapiens), responsabile della forma linguistica che ci caratterizza.
L’articolo precisa che non ci si deve aspettare che si possa trovare qualcosa come il «gene di Dio». Però emerge che c’è qualcosa nel nostro cervello che ci consente di comportarci religiosamente e che indipendentemente dalle differenze culturali, l’esperienza religiosa è universale.
Emerge così un’immagine dell’umanità che non è più condannata a rientrare in un quadro deterministico rigido, in balìa esclusiva delle forze brutali della selezione naturale, e in cui la libertà sarebbe un’illusione.
Inoltre, è possibile notare, in modo sorprendente, come gli studi della biologia si possano avvicinare all’antropologia teologica in una comune visione del dono creaturale di Dio. L’autore invita dunque i teologi specializzati a dedicarsi a proseguire questa ricerca e a svilupparne i risultati.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Perché la religione è tanto importante per così tante persone in tutto il mondo?
- Perché la «capacità religiosa» si sarebbe sviluppata nell’Homo sapiens ma non nell’Homo neanderthaliensis?
***
THE RISE OF RELIGION IN HUMAN EVOLUTION
This article analyzes the thesis of Margaret Boone Rappaport and Christofer J. Corbally’s book, The Emergence of Religion in Human Evolution, which, for the first time, questions how and when «religious competence» in the evolution of hominids commenced. The study of genetics and neurocognitive sciences helps to recognize how only in the Homo sapiens can this ability be identified. Religious behavior, therefore, appears as a complex biological capacity, which has assisted our species since its origin. In addition, their book permits us to appreciate, in a surprising way, how biology studies can approach theological anthropology in a common vision of God’s creatural gift.