RECENSIONE

François Bœspflug

IL GIORNO DI PASQUA NELL’ARTE

Gli incontri del risorto

Quaderno 4100

pag. 190 - 191

Anno 2021

Volume II

17 Aprile 2021
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In questo libro François Bœspflug, teologo e storico dell’arte, tratta della risurrezione di Cristo, mettendo in relazione gli eventi raccontati dai testimoni delle apparizioni dopo la risurrezione con un emozionante percorso artistico. Questo si fonda sui testi dei quattro Vangeli e su come essi abbiano raccontato il mistero della risurrezione. Unica eccezione è costituita dalle opere che rappresentano l’apparizione di Cristo a Maria, sua madre, che, sebbene non abbia traccia nel racconto dei Vangeli canonici, ha una tradizione antica già presente in Jacopo da Varagine e sant’Ambrogio, con un significato teologico profondo in quanto Maria è «madre nell’incarnazione e nella chiesa» (p. 68).

Il volume comprende cinque parti, che corrispondono rispettivamente alle fasi e alle successive prese di coscienza dei testimoni oculari: 1) La scoperta della tomba vuota; 2) L’incontro del Risorto e la scena del Noli me tangere; 3) L’annuncio della risurrezione fatto dagli apostoli; 4) L’esperienza dei discepoli di Emmaus; 5) Gli Undici nel Cenacolo e l’apparizione del Risorto; l’epilogo con l’Ascensione a Betania.

L’ampio percorso iconografico prende in esame opere di diverse tecniche artistiche, che vanno dalle miniature, contenute in prestigiosi codici, ad affreschi, pitture a olio, icone russe, inchiostri acquarellati, bassorilievi, mosaici, datati dal Quattrocento fino ai giorni nostri. Tra i numerosi artisti considerati non si può non ricordare Piero della Francesca, Giotto, Rembrandt, Caravaggio, che hanno descritto con sublime tratto alcuni momenti della risurrezione.

L’evento della Pasqua di Cristo, centro della vita cristiana – l’autore nelle conclusioni cita san Paolo: «Se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione […], e vana è la vostra fede» (1 Cor 15,14-17; p. 149) –, continua a provocare l’uomo che si accosta a esso. La tomba vuota rimane momento ineludibile, eccedente di senso, e l’autore mostra come già dal V secolo sia nata una tradizione iconografica che rappresentava il ritrovamento della tomba vuota, l’inizio dell’annuncio della risurrezione e le successive apparizioni del Risorto.

Le opere d’arte raccolte in questo itinerario vorrebbero suscitare nel lettore gli stessi sentimenti che i testimoni oculari ebbero nella graduale comprensione di ciò che accadde il giorno di Pasqua. Leggendo i testi e meditando le immagini, si comprende come il passaggio dall’incredulità alla meraviglia e al credere veramente che Gesù di Nazaret era il Cristo risorto non avvenne per una «illuminazione immediata» (p. 153), ma fu un processo che mise in moto resistenze, la fede, un’adesione di volontà, un momento di grazia: «Per quanto possa sembrare sorprendente, dall’alba al tramonto del giorno di Pasqua, nolens volens, gli Apostoli resistettero tenacemente all’affermazione che Cristo era risorto dai morti».

Anche il lettore, attraverso questo itinerario artistico, quasi rifacendo il percorso delle mirofore stupite dopo esser state al sepolcro, si può mettere in cammino verso la risurrezione, che è sempre una dimensione relazionale nei confronti di Cristo, e i tratti dei disegni, le espressioni profonde e scavate dei volti, i colori delle scene, i dettagli delle pitture lo possono aiutare a comprendere il senso della luce diafana del Risorto che squarciò il velo della storia.

FRANÇOIS BŒSPFLUG
Il giorno di Pasqua nell’arte. Gli incontri del risorto
Milano, Jaca Book, 2021, 180, € 70,00.

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