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«Oggi la maternità viene umiliata perché l’unica crescita che interessa è quella economica». Sono le parole scritte da papa Francesco, in tempo di pandemia, in una lettera alla giornalista Nina Fabrizio, collaboratrice dell’Ansa, che gli aveva fatto avere il suo libro Francesco. Il papa delle donne, insieme ad alcune inchieste sulle donne del Covid-19. «Risuona nell’animo – scrive Francesco – la domanda di ogni mamma: in quale mondo vivrà mio figlio?».
«Papa Francesco – scrive l’autrice nel libro – conosce il tango e conosce le donne, le apprezza e vuole che facciano venire alla luce quella marcia in più che sanno avere». A patto che le si lascino esprimere, che le si riconoscano, che le si rispettino nella loro specificità, sapendo che «ogni donna è diversa, ha una storia che non coincide con nessun’altra. Tutte hanno però dentro un talento e una vocazione ad impegnarsi per l’altro».
Questo libro è pieno di volti, di nomi, di storie, di incontri, dalle madri e nonne di desaparecidos argentini alle vittime di tratta, alle donne ammesse a partecipare al Sinodo per l’Amazzonia, in Vaticano, nell’ottobre del 2019.
A dare un quadro della dimensione dei fenomeni che via via si citano vengono in aiuto le cifre, che danno conto, ad esempio, della dimensione di violenze, abusi e femminicidi, ma anche, in positivo, della crescente presenza delle donne in Vaticano (750 nel 2017, sia laiche sia consacrate). Così, accanto ai temi di denuncia – come il reclutamento delle novizie o lo scandalo degli abusi sessuali –, ci sono la mano tesa verso le donne dell’islam, le testimonianze coraggiose delle donne di frontiera, il difficile approccio al tema del diaconato femminile.
Un filo rosa attraversa il pontificato di Francesco: la convinzione che la presenza delle donne vada garantita «nei diversi luoghi dove vengono prese le decisioni importanti, tanto nella Chiesa come nelle strutture sociali» (Evangelii gaudium, n. 103). Quella della presenza femminile in ruoli decisionali è una sfida «non più rimandabile», scrive nella prefazione suor Alessandra Smerilli, che invita a evitare due trappole: quella indotta da chi sostiene che «pari dignità equivalga a perfetta uguaglianza», e quella di chi «esaspera le specificità della donna, rendendola ancor più fonte di discriminazione».
A offrire una sorta di «conferma scientifica» delle intuizioni del Papa e della sua saggezza rispetto alle peculiarità del «genio femminile» è il professor Giulio Maira, uno dei massimi chirurghi italiani del cervello, che ha scritto una postfazione al volume dall’evocativo titolo «La mente colorata delle donne». In essa ricorda alcune affermazioni più volte ripetute da papa Francesco, come «no al “machismo in gonnella”, no alla confusione di ruoli, perché in realtà la donna ha una struttura differente dall’uomo».
La questione femminile non può non richiamare una questione maschile. Lo afferma con decisione anche il Papa in una lettera del 2018 a una scrittrice spagnola, citata nel libro. Bergoglio esprime una certa preoccupazione per il persistere nella società di una certa mentalità maschilista e auspica «una rinnovata ricerca antropologica che includa i nuovi progressi della scienza e delle sensibilità culturali per andare sempre più a fondo non solo nell’identità femminile, ma anche in quella maschile, per servire così meglio l’essere umano nel suo insieme».
NINA FABRIZIO
Francesco. Il Papa delle donne
Cinisello Balsamo (Mi), San Paolo, 2020, 208, € 18,00.