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L’opera di don Romano Pietrosanti, professore di Antropologia filosofica presso la Pontificia Università Urbaniana, è destinata principalmente agli studenti di corsi filosofico-teologici degli istituti di formazione ecclesiastica. Lo scopo del lavoro, come suggerisce lo stesso autore, è quello di guidare gli studenti in modo sistematico alla conoscenza degli elementi fondamentali dell’antropologia filosofica e di essere propedeutico a ricerche personali.
Il volume si sviluppa in chiave tomista e ricalca quella tradizione filosofica legata al Doctor Angelicus, capace di confrontarsi anche con i contenuti delle discipline teologiche. Inizialmente l’autore presenta un itinerario storico dei principali modelli antropologici del passato, per poi concentrarsi sulle aree tematiche classiche dell’antropologia filosofica, come la vita, la conoscenza, la libertà e la visione dell’uomo in quanto persona. Viene posta anche una particolare attenzione su alcuni aspetti esperienziali dell’uomo che la filosofia sta analizzando con cura in questi ultimi anni, quali la corporeità, la sessualità, la relazione sociale, l’interazione natura-cultura, l’ecologia, la tecnica, le prospettive postumanistiche dell’intelligenza artificiale e del cyborg.
All’inizio di ogni capitolo è presente un «Sommario», che guida il lettore nei diversi nuclei tematici. L’autore si dimostra attento alla chiarezza concettuale dei termini, e l’opera risulta per questo meticolosa nelle definizioni, chiara nell’esposizione e rigorosa nella giustificazione delle proprie conclusioni. L’indagine filosofica sull’uomo si distingue da ogni altro tipo di ricerca scientifica sul tema per il suo approccio metafisico, per mezzo del quale la conoscenza della natura dell’uomo è raggiungibile non soltanto dall’osservazione del suo agire, vivere, conoscere e volere, ma anche e soprattutto alla luce della conoscenza delle sue cause ultime.
Nell’opera, Pietrosanti dedica un capitolo anche ad alcune dimensioni dell’esperienza umana indagate dalla riflessione fenomenologica. Egli presenta la persona come essere corporeo che attraverso il proprio corpo realizza se stesso e si relaziona agli altri. La sua sessualità, ad esempio, è una peculiare manifestazione di sé come essere relazionale sin dal proprio intimo, aperto strutturalmente alla comunione. La persona è pertanto un essere sociale che vive un tessuto di relazioni interpersonali che richiedono una responsabilità etica che richiama all’amore e alla giustizia. Quest’ultima vuole per sé delle strutture sociali nelle quali si possa realizzare e che, pur potendo essere ostacolate dalla conflittualità e dall’indifferenza, sono una delle manifestazioni della naturalità della cultura.
La persona vive il rapporto dialettico natura-cultura, riconoscendo la cultura come elemento che produce senso e memoria, tiene unite le differenze e supera l’incompletezza dell’essere umano. D’altra parte, il rapporto con la tecnica richiede dalla singola persona e dalla comunità intera un senso di responsabilità verso il mondo e il prossimo, in quanto la tecnica è l’espressione del modo in cui gli uomini adattano la materia ai loro bisogni e fini.
Non ultima per importanza è l’attenzione verso l’habitat che circonda la persona e che avvia a una riflessione sull’ecologia. L’autore recupera per questo argomento le riflessioni di Hans Jonas, mostrando la capacità di questo filosofo di comprendere in una visione unitaria il mondo fisico, biologico e umano.
Pietrosanti conclude la sua opera unificando nell’idea di persona umana gli elementi esposti nell’opera. Da un breve cenno storico del concetto di persona egli giunge a un’accurata giustificazione dei termini che la definiscono, realizzando così quello che si era proposto di fare: consentire agli studenti di trovare in questo volume un «accompagnamento ed un invito all’approfondimento personale» dell’antropologia filosofica.
ROMANO PIETROSANTI
Elementi di antropologia filosofica
Città del Vaticano, Urbaniana University Press, 2021, 384, € 36,00.