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In occasione dell’ottavo centenario della nascita di san Bonaventura (1217-74) si è svolto a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana, un importante Simposio, teso a evidenziare l’attualità del grande dottore francescano. Gli Atti raccolgono ben 42 relazioni, suddivise in sei sezioni: Metodo teologico (filosofia, teologia e mistica), Rivelazione (Scrittura e storia), Teologia della creazione, Cristologia, Ecclesiologia e sacramenti, Teologia trinitaria.
Il titolo dato a questa raccolta ‒ Dio sommamente conoscibile ‒ è stato inteso come una «provocazione» (p. 6). Certo, sommamente conoscibile Dio lo è in sé, ma per l’uomo? Per questo uomo vivente in questo mondo concreto? E per l’uomo di oggi? Probabilmente per san Bonaventura non basta dire che Dio sia summe cognoscibilis, bisogna che diventi anche totus desiderabilis, e questo lo si ha solo grazie al Verbum incarnatum. È a partire da qui che Dio appare come sommamente conoscibile «nella mente di chi fa filosofia cercandolo senza nessuna preclusione a priori; nel vissuto dell’esperienza spirituale, che ci fa passare con Cristo crocifisso da questo mondo al Padre; nella Scrittura, che ci fa decifrare la creazione, dove si cela in ogni cosa, e la storia, dove dispiega il suo disegno salvifico» (p. 658).
Tre relazioni (M. Schlosser, L. Mauro e J. Corkery) sono dedicate al contributo che Joseph Ratzinger ha dato allo studio di san Bonaventura, con particolare riferimento all’idea di rivelazione e alla teologia della storia. L’interesse che Benedetto XVI ha sempre avuto per il Doctor Seraphicus è stato onorato dagli editori di questo volume con la pubblicazione della sua lettera di auguri per il Convegno (pp. 3 s) e dell’Allocuzione da lui tenuta a conclusione della sessione plenaria della Commissione teologica internazionale, l’8 ottobre 2004 (pp. 661-665).
Ci sembra che questo Convegno su san Bonaventura abbia mostrato tutta l’importanza e l’attualità di rimanere a contatto con i grandi dottori della Chiesa, senza con questo cadere nell’«archeologismo» o, all’opposto, nell’«attualismo». Non va neppure sottovalutato il fatto che questa commemorazione ha coinvolto in sinergia numerose istituzioni accademiche e scientifiche: la Gregoriana, l’ Antonianum, il Seraphicum, l’Ateneo Regina Apostolorum, il Centro Studi Bonaventuriani di Bagnoregio e la Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI.
Deus summe cognoscibilis. The Current Theological Relevance of Saint Bonaventure
a cura di AMAURY BEGASSE DE DHAEM ET AL.
Leuven, Peeters, 2018, 724, € 85,00.