|
ABSTRACT – La visita di papa Francesco negli Emirati Arabi Uniti (Eau), dal 3 al 5 febbraio 2019, per partecipare all’incontro interreligioso internazionale sulla «Fratellanza umana» e per visitare la comunità cattolica emiratina, offre l’occasione per conoscere meglio questo Paese.
Gli Eau – federazione di sette Emirati, unificati in un’unica entità statuale – rappresentano una realtà significativa dal punto di vista economico, a causa dei ricchi giacimenti di petrolio e di gas. Sono molto moderni, all’avanguardia in diversi settori, ma sono popolati soprattutto da lavoratori stranieri e da turisti, che vivono nelle loro due grandi città, Abu Dhabi e Dubai.
Sotto il profilo istituzionale, ciascuno degli Emirati conserva una notevole indipendenza in ambito sia amministrativo sia economico. Organo centrale di potere e di raccordo tra le differenti unità regionali è il Consiglio supremo dei sovrani, formato dai sette emiri, i quali nominano il presidente (che istituzionalmente è lo sceicco di Abu Dhabi) e il primo ministro (che è lo sceicco di Dubai). Questi due sceicchi, inoltre, sono gli unici che nel Consiglio hanno il diritto di veto sulle questioni politiche comuni. L’organo legislativo è un Parlamento unicamerale, composto da 40 membri, la metà dei quali è eletta dal popolo. Esso di fatto ha funzioni soltanto consultive. Questa sorta di Federazione di monarchie illuminata è stata mantenuta grazie a un sapiente miscuglio di liberalismo economico e di iniziative culturali di grande impatto, nonché grazie a un controllo piuttosto rigido dei movimenti sociali e dell’opinione pubblica. La stabilità politica, invece, è assicurata dalla continuità «dinastica» dei dirigenti.
A causa della loro «vocazione affaristica», gli Eau mantengono rapporti amichevoli – sotto l’aspetto commerciale e finanziario – con quasi tutti i Paesi arabi della regione, ma anche con altre potenze occidentali e asiatiche. Inoltre, essi fanno parte delle maggiori organizzazioni regionali, come la Lega Araba e il Consiglio per la cooperazione del Golfo, sebbene negli ultimi tempi, dopo la crisi scoppiata nel giugno 2017 tra l’Arabia Saudita e il Qatar, quest’ultimo organismo sia entrato in crisi.
Rispetto agli altri Paesi del Golfo, negli Emirati vengono riconosciute agli immigrati la libertà religiosa e anche una certa uguaglianza di genere. Da qui la presenza dei cristiani, che oggi costituiscono un volto nuovo e inedito rispetto all’Arabia Saudita e agli altri Paesi del Golfo Persico. Una presenza resa possibile dal fenomeno delle migrazioni.
Gli Emirati, a motivo del loro orientamento politico-religioso più moderato di quello dell’Arabia Saudita e della loro ingente potenza finanziaria, possono diventare «un luogo di mediazione e di incontro».
***
THE UNITED ARAB EMIRATES
From February 3 to 5, 2019, Pope Francis will travel to the United Arab Emirates (UAE) to participate in the International Interfaith Meeting on Human Fraternity and to visit the Catholic community of the Emirates. The UAE – federation of seven Emirates, unified in a single state entity – represent a significant and modern reality from an economic point of view, due to the rich deposits of oil and gas. The UAE is at the forefront in different sectors, and mainly populated by foreign workers and tourists, who live in their two large cities.