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La diffusione della pandemia di Covid-19 ha accentuato disuguaglianze profonde nella società civile, frutto di un modello di sviluppo economico dominato principalmente dal principio del profitto. Partendo da questa premessa, il libro curato da Elena Beccalli, preside della Facoltà di scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, mostra come invece sia percorribile una strada alternativa per il settore creditizio, riscoprendone l’importante ruolo sociale.
La fiaba del «gigante Arrogante e Pino il meschino», evocata nel suo contributo di apertura dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini, costituisce il suggestivo innesco di una sfida nel mondo bancario rispetto agli stereotipi tradizionali. E il saggio di Pietro Cafaro, professore di storia economica presso la Cattolica, e della Beccalli ricerca le radici di un’economia differente, nel segno di un credito valorizzato dal suo gradiente di socialità, per approdare al modello delle banche mutualistiche, che non solo non trascurano gli aspetti cruciali di efficienza e solidità, ma valorizzano in primis quelli di generatività e di tutela sociale.
Questo orientamento è confortato dagli esiti degli studi fatti nell’ambito dell’Università Cattolica, che da un lato indicano cautela nella ricerca della crescita dimensionale come leva di miglioramento dei ricavi, dall’altro rivalutano il ruolo di queste banche in un’ottica di contenimento dei costi. In questi studi emergono anche sia l’importanza di focalizzarsi sull’attività creditizia rispetto a una diversificazione accentuata delle attività, sia la superiorità delle banche mutualistiche per il potere di mercato esercitato, con un vantaggio comparato nell’acquisizione di soft information.
Mario Anolli, professore di economia degli intermediari finanziari presso l’Università Cattolica, esamina le connotazioni negative associate all’insolvenza, in particolare delle persone fisiche, valutando i diversi approcci a questa problematica. Un’analisi che passa attraverso una riconsiderazione attenta dei comportamenti del debitore per superare lo stigma dell’insolvenza e verificare la praticabilità di una risposta soddisfacente sul piano etico.
Alessandro Azzi, presidente della Federazione lombarda delle Banche di credito cooperativo, e Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse, illustrano il segmento bancario delle Casse rurali, ricordandone le origini all’estero e in Italia, la funzione di «salvadanaio della comunità», l’inserimento in una visione di finanza geocircolare e il supporto alle piccole imprese e ai territori di riferimento. Un’analisi in cui, oltre a sottolineare il valore sociale di queste banche e la coerenza del loro modello con i dettami del documento Oeconomicae et pecuniariae quaestiones, non si sottace l’appesantimento normativo a cui esse sono sottoposte con vincoli pensati per le banche sistemiche, ignorando, invece, il diritto a un’applicazione proporzionale.
Infine, Giovanni Pirovano, presidente di Banca Mediolanum, oltre a offrire una rassegna delle iniziative nel sociale di questo istituto bancario, porta la testimonianza dell’esperienza del cosiddetto «prestito di soccorso» a favore di persone non bancabili, traendone un giudizio largamente positivo, con uno stimolo ulteriore a ricercare e ad accogliere, in linea con lo spirito di questo libro, una visione alternativa del mondo bancario, caratterizzata da un marcato rafforzamento degli aspetti sociali e di sostenibilità.
Credito e responsabilità sociale
a cura di ELENA BECCALLI
Milano, Vita e Pensiero, 2021, 152, € 16,00.