L’ultimo prete suicida in ordine cronologico è accaduto nel novarese, il vice parroco di Canobbio di appena 35 anni, tuttavia dalle cronache non è affatto raro che affiorino notizie simili. A Lugano, per esempio, proprio nel giorno di Pasqua un altro giovane sacerdote particolarmente brillante – laureato in fisica e dottorando in teologia – si è tolto la vita lasciando dietro di se una comunità sgomenta. I vescovi francesi, anni addietro, davanti ad un fenomeno che appare crescente, si erano convinti di avviare una ricerca per arrivare a comprendere il disagio profondo che aveva portato a gesti tanto estremi, peraltro condannati in modo netto dalla dottrina della Chiesa. Un recente articolo di Civiltà Cattolica firmato da padre Giovanni Cucci provava a dare risposte, individuando nello stress e nella solitudine, malattie di questa epoca, la causa centrale di un malessere che non risparmia nemmeno chi ha fede.

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