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Sant’Agostino non ha dedicato alcun trattato al sacerdozio o all’episcopato, e tuttavia nelle sue opere emergono molte pagine sulla vocazione del vescovo. Proprio tali passi ci dicono come Agostino intenda la missione di «pastore». Da un lato egli parla di fardello (sarcina) per indicare la fatica di essere vescovo, dall’altro descrive la donazione totale che la missione episcopale esige. Il pastore vigila sul gregge, ma è servo di Cristo e, nel suo nome, servo dei suoi servi. Egli annuncia il Vangelo, amministra i sacramenti, esercita il ministero della misericordia, prega per il gregge di Cristo che gli è stato affidato. Tale missione di comunione e di amore converge nella santità del pastore, che ama tutti.