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Il contesto dell’articolo. È stata appena pubblicata la trascrizione integrale del Diario scritto dal gesuita p. Giuseppe Gianfranceschi mentre si trovava al seguito della famosa e drammatica spedizione del dirigibile «Italia» al Polo Nord, guidata da Umberto Nobile nel 1928.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo sottolinea l’importanza di questo documento, sebbene non apporti novità di rilievo dal punto di vista dell’informazione sullo svolgimento dei fatti. Pur non salendo mai personalmente nella navicella del dirigibile – p. Gianfranceschi infatti, come cappellano della spedizione, segue tutta la preparazione dell’impresa e il suo svolgimento alloggiando sulla nave appoggio, alla base avanzata della Baia del Re, nelle isole Svalbard.
Il Diario è un racconto appassionante delle vicende del volo e della drammatica attesa dopo la tragica caduta dell’aeronave. Fra le pagine più interessanti quelle sull’incarico, dato dal papa Pio XI, di lasciare una croce al Polo. Gianfranceschi sperava di farlo lui stesso. Ma le cose non andarono così. Riferisce infatti delle prime felicitazioni ricevute perché è stato raggiunto il Polo, ma poi il tono del Diario cambia drammaticamente nel giorno 25 maggio: «Per tutto il giorno siamo in penosa attesa di notizie, ma non si ha alcun segnale dal Dirigibile». Cominciano i lunghi giorni dell’angoscia e dell’incertezza. In questo senso, spiccano nel diario i dialoghi del sacerdote con i sopravvissuti alla terribile esperienza.
L’articolo, tra le altre note, segnala un aspetto biografico che aiuta anche a collocare l’importanza di questa esperienza nella vita del gesuita, ricca di alti incarichi istituzionali: la spedizione del 1928 segna il termine del suo servizio nell’Asci – gli scout cattolici – che, proprio mentre la spedizione è in corso, viene soppressa dal fascismo, con grande dolore del padre.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Quale contributo sulla vicenda del dirigibile «Italia» porta la pubblicazione del diario di p. Gianfranceschi?
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A JESUIT TOWARDS THE NORTH POLE. Fr. Gianfesceschi following the expedition of the dirigible “Italia”
The integral transcription has just been published of the Diary written by the Jesuit Fr. Giuseppe Gianfranceschi while he was following the famous and dramatic expedition of the airship “Italia” to the North Pole, led by Umberto Nobile in 1928. Although he never personally climbed into the airship’s gondola, Gianfranceschi, as chaplain of the expedition, followed the entire preparation of the enterprise and its development by staying on the support ship at the advanced base of King’s Bay, in the Svalbard Islands. The Diary is an exciting account of the events of the flight and the dramatic wait after the tragic fall of the aircraft. Among the most interesting pages are those on the assignment, given by Pope Pius XI, to leave a cross at the Pole and the dialogue between the priest and the survivors of the terrible experience.