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ABSTRACT – Un classico del cinema muto, Metropolis di Fritz Lang, è stato perfettamente restaurato e reso disponibile in DVD dalla cineteca del Comune di Bologna. Sono passati più di novant’anni da quando, tra il 1925 e il 1926, il grande regista tedesco e la scrittrice Thea von Harbou – allora sua moglie, che collaborava con lui in qualità di sceneggiatrice – lavoravano alacremente alla realizzazione del film che avrebbe segnato una tappa importante nell’evoluzione dell’arte cinematografica.
Nell’ottobre del 1923 era stato soffocato ad Amburgo l’ultimo sollevamento popolare del dopoguerra. Il pericolo della rivoluzione comunista è vissuto in Germania come un pretesto valido per instaurare un regime autoritario e, nell’attesa, sabotare la neonata Repubblica. La stabilizzazione del marco e dell’economia alla fine del 1923 è indice della ricchezza del Paese, mentre si accentua il divario economico fra lavoratori e possidenti. La storia di Metropolis è ancorata all’attualità immediata, ma nel contempo rappresenta l’incubo di un futuro che si annuncia turbolento e minaccioso.
Il film descrive una città del futuro, in cui la società è divisa in due classi: un’élite oziosa, che vive nei grattacieli, e gli operai, che faticano come schiavi nel sottosuolo. Le prime immagini riprendono dettagli degli ingranaggi delle macchine che funzionano a ritmo incalzante, accompagnate dalla musica di Gottfried Huppertz – la cui partitura originale è stata recuperata e riprodotta nella colonna sonora –. La modernità è caratterizzata dalla macchina, che tende a prevaricare sulla vita dell’uomo. La città stessa è una grande macchina dove gli uomini fungono da ingranaggi. L’orologio scandisce il tempo delle giornate di lavoro. Le macchine non si fermano mai. Gli operai – tutti uguali, tutti con l’aria depressa – sono una dimostrazione di come l’uomo, meno che schiavo, possa essere considerato un oggetto.
La soluzione proposta dal film si affida a un ottimismo che, alla luce di quanto sta per accadere in Germania, non può apparire che superficiale, se non addirittura fuorviante. «Ho amato questo film mentre lo facevo – ha detto Lang –. In seguito l’ho detestato». Nonostante dunque l’assunto della pellicola sia schematico e piuttosto ingenuo, le immagini conservano tuttora la loro forza espressiva, tanto che hanno aperto la strada alle mirabolanti visioni fantascientifiche che verranno successivamente sviluppate da registi come George Lucas e Ridley Scott.
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«METROPOLIS» (1927) BY FRITZ LANG. A restored masterpiece
A classic of silent cinema, Metropolis by Fritz Lang, has been perfectly restored and made available on DVD by the film library of the Municipality of Bologna. Created between 1925 and 1926, the film depicts the city of the future, paving the way for the amazing sci-fi visions which will later be developed by directors such as George Lucas and Ridley Scott. Though the argument is schematic and rather naïve, the images still retain their expressive force, especially when they describe the conditions of slave labor to which the masses of workers are subjected by the exorbitant power of the machines.