L’EDITTO DI MILANO DEL 313
Mille e settecento anni fa, nel 313, Costantino e Licinio sottoscrivevano a Milano il famoso «editto di tolleranza», imprimendo al corso della storia una svolta di cui anche il nostro tempo risente le conseguenze.
L’articolo si chiede quale fosse l’atteggiamento di Costantino nei confronti del messaggio cristiano: fu vera devozione o semplice calcolo? Ma soprattutto cerca di discernere l’incidenza storica dell’operato rivoluzionario di Costantino. Egli manifestava piena consapevolezza della distinzione tra la realtà mistica e quella pubblica del cristianesimo, e considerava quest’ultima di sua competenza, includendovi financo i problemi centrali della teologia, qualora minacciassero l’unità dell’impero.
L’articolo considera anche i rapporti Chiesa-Stato dopo la morte di Costantino (avvenuta nel 337), in particolare con Teodosio e con la divisione dell’Impero in due partes, e la questione della «donazione» di Costantino. L’Autore ha insegnato Storia della Chiesa antica all’Università Gregoriana e Storia romana nelle Università statali.